Il dottor Alberto Siccardi, imprenditore di successo ed esponente dell’UDC ticinese, lascia quest’ultimo partito per assumere la vicepresidenza di AreaLiberale, nuova forza politica costituitasi il 2 marzo 2012 sotto la leadership di Sergio Morisoli.

Alberto Siccardi si presenta oggi ai lettori di Ticinolive in un’intervista di Francesco De Maria.


Francesco De Maria Dottor Alberto Siccardi, racconti brevemente ai lettori di TicinoLive i fatti essenziali della Sua vita di imprenditore e di cittadino interessato alla politica.

AS Sono un farmacista, nato in Italia, che ha sempre lavorato nell’industria farmaceutica di famiglia. Nel 1980 mi sono spostato in Svizzera con la mia famiglia e ho iniziato ad operare commercialmente dalla Svizzera esportando in tutto il mondo prodotti farmaceutici. Da quasi 20 anni sono diventato svizzero. Il mio interesse per la politica nasce dalla insoddisfazione delle condizioni politiche del mio paese di origine, dove si vedono le conseguenze della cattiva politica proprio in questi mesi.

Ci parli della Medacta, l’azienda che Lei ha fondato e che attualmente guida.
AS La Medacta, impegnata nella produzione e vendita di protesi ortopediche, è stata fondata nel 2000, impiega quasi 400 persone in tutto il mondo e vende nei paesi più importanti.

Perché il Ticino può essere un buon paese per un’industria?
AS Il Ticino può essere un buon paese per un’industria se :
1. la pace sociale non lascerà spazio alle intemperie sindacali,
2. il franco non si rafforzerà troppo,
3. le condizioni di lavoro non peggiorano a seguito di iniziative popolari irresponsabili.

Lei rimpiange oggi la Sua passata attività di imprenditore in Italia?
AS Non rimpiango affatto la mia passata attività imprenditoriale in Italia. La situazione sindacale era invivibile, essa è uno dei fattori alla base del disastro economico italiano. Il resto l’hanno fatto i politici, interessati alle loro rielezioni e non all’interesse del paese.

A chi andavano in quel tempo le Sue simpatie politiche? È stato attivo in qualche partito della Repubblica?
AS Le mie simpatie politiche andavano ai Radicali (ben diversi da quelli ticinesi), gli unici che non ambissero a cariche statali e capaci di rompere con gli aspetti più deleteri della cultura italiana.

L’UDC ticinese nel 2011 ha riportato due brillanti successi: nell’aprile ha contribuito in modo decisivo al mutamento di maggioranza in Governo; nell’ottobre ha conquistato l’agognato seggio a Berna. Come mai la lascia adesso per un partito nuovo di zecca?
AS Sono fiero di aver contribuito, nel mio piccolo, al successo dell’UDC. Vorrei ora contribuire all’allargamento dell’area di destra, aiutando a riorganizzarla al seguito di un leader come Sergio Morisoli che sa di economia politica liberale più di tutti i politici ticinesi che io conosca.

L’UDC, accostandosi troppo alla Lega, ha venduto l’anima al diavolo?
AS L’UDC si è accostata opportunamente alla Lega in un momento in cui occorreva farlo. I risultati si sono visti e sono molto soddisfacenti.

L’on. Francesca Bordoni Brooks mi ha detto, in occasione di una recente intervista: “Fondare un partito in Ticino, oggi, è un suicidio”. Morisoli e Siccardi vogliono morire?
AS Morisoli e Siccardi con altri amici hanno deciso di fare un partito, identificando uno spazio politico in modo chiaro e realistico.

Quando Sergio Morisoli l’ha contattata offrendole la carica di vicepresidente nel nascente partito, ha accettato senza esitare? Oppure ha soppesato a lungo il pro e il contro?
AS Sì, ho accettato senza esitare la proposta di Sergio Morisoli. I valori dell’UDC sono i valori di un partito liberale. Non mi sento in contraddizione con me stesso, allargare l’area di destra è un compito molto onorevole.

Se AreaLiberale si affermasse in modo chiaro, diciamo da qui al 2015, il partito liberale-radicale, almeno nel senso tradizionale del termine, non esisterebbe più, perché i liberali si troverebbero organizzati all’esterno del PLR. Questa è naturalmente una previsione ottimistica ma… non è proibito sognare!
AS Se AreaLiberale si affermasse in modo chiaro, è molto probabile che si possano avere due partiti. Uno, Area Liberale, e l’altro, il PLR. Le differenze sono eclatanti e non mi pare appropriato parlare di sogni.

Quale elettore potrà più facilmente votare la scheda di AreaLiberale? a) un leghista b) un democentrista c) un pipidino di destra ?
AS Potranno votare la scheda di area Liberale sia leghisti, sia UDC che PPD quando si riconoscessero nelle nostre politiche economiche e sociali, dalle quali non sono molto lontani se sono veramente di destra. Non dimentichiamo però il 50 % che non va a votare e il 10% di senza intestazione, vi sarà una ragione…

Lei pensa che AreaLiberale potrà acquisire l’adesione di alcuni o molti Suoi colleghi imprenditori, o al contrario i più si mostreranno timorosi nel fare la scelta di una forza nuova, non affermata, non consolidata, aleatoria?
AS La mentalità degli imprenditori non è uniforme. Escludendo quegli imprenditori che hanno interesse a lavorare con il governo, che non ci daranno molto credito, ritengo che la maggior parte di essi sarà attirata dai nostri programmi in economia. Di solito un imprenditore è un volontarista e un decisionista e accetta volentieri una sfida per cercare di realizzare programmi in cui crede, anche se apparentemente difficili.

L’Iniziativa sulla Trasparenza, della quale è stato il promotore, ha dato i risultati da Lei sperati?
AS L’Iniziativa sulla Trasparenza ha dato i risultati sperati, la legge è stata approvata. Il fatto stesso che sia disponibile ai cittadini la possibilità di chiedere informazioni sulla gestione è di per sé un grosso passo avanti nel buon funzionamento della democrazia. Francamente non so quanti ne abbiano già usufruito, ma il punto non è questo.

Ho sentito dire che Lei era contrario all’aggregazione di Sonvico, il comune dove abita, con Lugano. Per quali ragioni?
AS Sonvico è un comune dalle caratteristiche invidiabili per la sua posizione, la sua ricchezza paesaggistica. Se i consorzi avessero ben funzionato non sarebbe stato necessario aggregarsi per realizzare opere in comune con altri Comuni limitrofi. Oggi è molto più difficile fare sentire la nostra voce nella Grande Lugano e siamo alla mercé delle decisioni di chi con Sonvico non ha nulla a che fare.

La politica finanziaria cantonale, condotta negli ultimi cinque anni dalla consigliera di Stato Laura Sadis, sotto quali aspetti, in un’ottica liberale, è criticabile?
AS Non mi sento oggi di giudicare la politica finanziaria cantonale. Non mi pare comunque ci sia molto da giudicare.

Qual è la sua posizione, di imprenditore e di politico, sui Bilaterali?
AS Quando i bilaterali, al momento delle votazioni, erano stati proposti al Popolo Sovrano, erano sati concepiti e presentati dai politici dominanti come un compromesso per evitare di entrare in Europa, e il Popolo li ha votati. In realtà era voluto come passo preparatorio. Oggi, visto il disastro della loro attuazione, da Schengen agli scambi commerciali a senso unico, il Popolo, probabilmente, non li voterebbe più. Sono favorevole ai Bilaterali in quanto modo per non entrare in Europa, ma li rinegozierei. Schengen è una infamia, il commercio anche.

Tre anni ci separano dall’aprile 2015, primo appuntamento elettorale per AreaLiberale. Saranno anni di duro lavoro perché tutto è da costruire. Lei, a capo di un’azienda importante e spesso in giro per il mondo, troverà il tempo da dedicare al nuovo partito? Le piacerebbe essere eletto granconsigliere?
AS Mi piacerebbe essere eletto granconsigliere, ma tempo ed energie sono il fattore scarso della mia vita. Vedremo. Mi occuperò sicuramente del partito, finalmente mi sento a casa, politicamente parlando.