Sergio Morisoli, leader della neonata AreaLiberale ha dichiarato, ribadendo il concetto più e più volte: “AL non si pone contro qualcosa o qualcuno ma per”. Molto giusto. Al di là di queste doverose dichiarazioni non si può non dire che AL è il tentativo di costituire un polo autenticamente liberale all’esterno del PLR. Tentativo di straordinaria difficoltà, a non averne dubbio, ma ci sono anche uomini che amano le ardue sfide.

Molti avversari del leader di AL gli rimproverano “incostanza” politica: prima candidato della destra del partito al Consiglio di Stato; poi, presto, candidato di Lega e UDC agli Stati; infine, prestissimo, presidente di un suo partito che parte oggi da zero. Naturalmente un simile argomento come arma polemica pesa, e può far male. Noi non lo riteniamo tuttavia decisivo.

In un certo senso il percorso “ondivago” di Morisoli riflette lo sconcerto dell’elettore liberale nel PLR: massacrato nel 2006-2007, escluso dai giochi negli anni del “governo del buon senso”, non ha più – almeno in parte – votato il partito nel 2011, donde la rovinosa sconfitta dell’aprile, quando il “vincitore” Vitta si è trovato a vincere una poltrona… che non c’era più! Morisoli ha corso come candidato di IdeaLiberale, si è battuto con coraggio, ha perso nettamente.

A quel punto ha avuto la sensazione che il partito – inteso soprattutto come apparato – fosse contro di lui, senza rimedio. E ha lasciato, cercando una veloce rivincita nelle braccia della Santa Alleanza. Sull’opportunità di ritentare nell’immediato si può discutere; sulla scelta della Santa Alleanza no. Non era in verità neppure una “scelta”. Altro non c’era a disposizione. E questo vale, a nostro avviso, per ogni liberale emarginato dal PLR.

Nasce oggi dunque AreaLiberale, con tante speranze ed enormi difficoltà da superare. I liberali riusciranno ad aggregarsi e a organizzarsi al di fuori del PLR ? Per l’ex partitone questo è un pericolo mortale, ma molti ostentano sicurezza perché pensano che Morisoli fallirà. Se però egli riuscisse – ciò che giudichiamo, come detto, difficile – almeno coloro che nel 2006 scatenarono una guerra senza quartiere toccherebbero con mano il risultato delle loro azioni.

Ticinolive segue con grande interesse questa novità della politica cantonale. Ha già tentato di dare la parola al suo leader in un’intervista, che purtroppo non ha avuto esito poiché le domande non erano adeguate. Allora si è rivolto a uno dei vicepresidenti, il dottor Alberto Siccardi, importante imprenditore con spiccati interessi politici, passato dall’UDC al nuovo partito, che ha rilasciato una notevole intervista.

Sarebbe interessante creare un vivace dibattito, acquisendo anche la partecipazione di avversari di AreaLiberale. Sono in molti, hanno il dente avvelenato e sanno scrivere bene. Affaire à suivre.