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Il numero dei frontalieri attivi nei Cantoni di confine aumenta in maniera insostenibile a seguito della libera circolazione delle persone.
In Ticino i frontalieri sono attualmente 54mila con una crescita del 40.1% rispetto al 2006. A Ginevra a fine 2011 erano 75’800.
L’aumento esponenziale dei titolari di permessi G attivi in Ticino ha spinto il governo cantonale a chiedere l’applicazione della clausola di salvaguardia. Ciò con l’obiettivo di dare un segnale, dal momento che la citata clausola non si applica ai frontalieri.

L’ente pubblico, a partire dalla Confederazione, deve cominciare a dare il buon esempio favorendo, nell’ aggiudicazione di appalti pubblici, quelle aziende che assumono residenti. Per contro, chi assume frontalieri quando potrebbe assumere residenti va sfavorito.

Con la presente mozione si chiede al Consiglio federale:
Di inserire tra i criteri d’aggiudicazione degli appalti pubblici contemplati nella LAPub e nelle relative ordinanze, un nuovo criterio relativo alla presenza, nell’organico, di personale residente, che ogni offerente dovrà indicare.
L’azienda che fa lavorare residenti deve risultare avvantaggiata rispetto a quella che ha inserito nel proprio organico un numero elevato di frontalieri.
Il nuovo criterio di aggiudicazione, per essere efficace, deve anche avere un peso appropriato: si propone il 30%. Il nuovo criterio di aggiudicazione va applicato anche agli enti pubblici cantonali e comunali.

Lorenzo Quadri
Consigliere nazionale Lega dei Ticinesi