In una recente interrogazione al Consiglio federale, il Consigliere nazionale della Lega Lorenzo Quadri ha presentato il caso di Azem Syla, cittadino kosovaro autore di una truffa ai danni delle assicurazioni sociali nel nostro paese.


Uomo di punta dell’UCK, l’Esercito di liberazione del Kosovo, organizzazione particolarmente attiva dal 1981 al 1999, Azem Syla (nella foto) era giunto in Svizzera nel 1994 spacciandosi per asilante.
Nel nostro paese avrebbe beneficiato di 426mila franchi di aiuti sociali e di un permesso di soggiorno.

Nel 2010 Syla è stato eletto nel parlamento kosovaro, scrive Quadri nella sua interrogazione parlamentare: “Ciononostante in Svizzera risultava invalido al 100% per presunti motivi psichici e nel corso degli anni ha percepito prestazioni sociali per quasi mezzo milione di franchi, principalmente dal
canton Soletta.
Non truffava le assicurazioni sociali lavorando in nero di nascosto: la sua attività si svolgeva alla luce del sole, addirittura sotto i riflettori, in barba alla presunta completa inabilità lavorativa.
L’accaduto indica chiaramente l’esistenza di gravi lacune negli accertamenti sulla capacità lavorativa, come pure sullo stato di bisogno, di sedicenti asilanti.”

“Come si pretende di scoprire finti invalidi che lavorano in nero se nemmeno si scoprono casi di persone, presunte inabili al lavoro in ragione del 100%, che all’estero svolgono attività addirittura pubbliche – chiede poi Quadri nella sua interrogazione.

Syla ha beneficiato della prestazione complementare per quasi dieci anni. Ha dichiarato di non essere un truffatore e di considerarsi innocente. Intende mantenere il suo permesso di soggiorno in Svizzera e ha avviato una battaglia legale, in cui si oppone alla sospensione dei versamenti della prestazione complementare.