Per tenere “artificialmente in vita” l’economia degli Stati Uniti, nel 2011 la Federal Reserve ha acquistato il 61% del totale netto delle emissioni dei buoni del Tesoro del paese. Un notevole aumento rispetto agli acquisti della Fed prima della crisi finanziaria del 2008.

Lo scrive mercoledì in un editoriale sul Wall Street Journal l’economista Lawrence Goodman, ex stratega di Bank of America e oggi presidente del Center for Financial Stability : “Questo modo d’agire crea una falsa apparenza di richiesta illimitata per il debito americano e sminuisce il sentimento d’urgenza per ridurre i deficit fiscali di dimensioni spropositate.
Continuare ad alimentare debito con altro debito è pericoloso. Se la situazione non viene riportata a livelli normali, gli Stati Uniti rischiano di subire una correzione improvvisa e decisa. Le ripercussioni si faranno sentire pesantemente anche sui mercati globali.”