Il celebre avvocato ginevrino Charles Poncet viene chiamato in causa nella vicenda attorno alla successione di Gianni Agnelli, l’imprenditore italiano scomparso nel 2003.
La procura di Ginevra lo ha messo sotto accusa per ricatto e mancato delitto di estorsione
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Quando Gianni Agnelli era morto, nel 2003, sua figlia Margherita Agnelli de Pahlen aveva chiesto all’avvocato italiano del padre, Emmanuele Gamma, di avviare le pratiche di successione, poi nel 2004 aveva concluso un accordo con la madre, la principessa Marella Caracciolo.
Dopo qualche anno aveva chiesto i servizi di Charles Poncet perché riteneva che parte dei soldi di suo padre si trovassero nascosti nelle banche svizzere. Tramite l’avvocato ginevrino aveva attaccato legalmente sua madre e contestato la validità dell’accordo firmato nel 2004.

A Charles Poncet viene mossa l’accusa di aver fatto pressione sull’avvocato Gamma affinchè firmasse una falsa dichiarazione e restituisse parte degli onorari che aveva già ricevuto.
Una simile accusa è oggetto di una pratica giudiziaria in corso in Italia dal 2009, ma la giustizia italiana non ha ancora deliberato.
La denuncia di Gamma contro Poncet, per ricatto, è stata depositata a Ginevra lo scorso gennaio. Sulla base dell’inchiesta preliminare, il procuratore Daniel Zappelli ritiene vi siano abbastanza elementi per aprire un’inchiesta penale.
Contattato dal quotidiano romando La Tribune de Geneve, Poncet conferma la procedura in corso ma respinge tutte le accuse, definendole grottesche.
Poncet aveva denunciato Gamma in Italia pretendendo che l’avvocato italiano aveva dichiarato unicamente il 10% degli onorari ricevuti nella pratica di successione.
A seguito di questa denuncia Gamma era stato condannato per evasione fiscale.