Venerdì 4 maggio si è conclusa presso il tribunale penale internazionale dell’Aja la presentazione delle prove a carico del criminale di guerra serbo Radovan Karadzic.
Il tribunale ha concesso all’accusato – accogliendo una sua richiesta – due anni di tempo per presentare la sua presa di posizione
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La richiesta dell’ex capo politico dei serbi di Bosnia risale al 10 aprile scorso. Karadzic aveva chiesto ai giudici del tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia di poter iniziare nel marzo 2013 la presentazione degli elementi atti a provare la sua estraneità alle accuse.

“Mi è stato impossibile preparare la presentazione degli elementi a mia discolpa durante la presentazione delle prove contro di me – ha detto Karadzic, che nel processo all’Aja ha scelto di difendersi da solo.
Il suo processo si era aperto nell’ottobre 2009 e nell’aprile 2010 l’accusa aveva iniziato a presentare le prove di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra durante la guerra di Bosnia (1992-1995). I testimoni convocati per rendere le loro testimonianze accusatorie sono stati 188.

Radovan Karadzic si dice non colpevole. Era stato arrestato nel luglio 2008 a Belgrado, dopo una latitanza durata ben 13 anni.
Secondo l’accusa, a suo carico va aggiunto il massacro di Srebrenica del luglio 1995, quando 8’000 musulmani erano stati giustiziati e il bombardamento di Sarajevo durante tutta la sanguinosa guerra di Bosnia.