Prima assemblea della nuova formazione politica presieduta da Sergio Morisoli

Si è tenuta ieri sera nei bei locali delle cantine Lucchini – anfitrione Nicola Pagnamenta della Key Events, già entrato nel partito quale membro di Comitato – la prima assemblea di AreaLiberale, aperta a tutti, membri, simpatizzanti, curiosi, avversari e spie.

Da decidere c’era poco, da parlare molto, e molto ampiamente la neocostituita formazione politica ha presentato se stessa, la sua filosofia e i suoi obiettivi ai numerosi e diligenti convenuti. Due ore filate, dalle 21 alle 23, e nessuno si è mosso, un pubblico iperattento. E non solo i soliti vecchi arrabbiati e delusi, ma molti uomini (e signore) di mezza età, e addirittura ragazzi, studenti universitari. Avversari per la verità se ne son visti pochi. Tra di essi merita di essere citato il segretario dell’UDC cantonale on. Eros Nicola Mellini, un avversario leale, arguto e simpatico.

Funge da presidente di sala l’avvocato Stelio Pesciallo. Per prima cosa vengono definiti i quadri del partito, con poche varianti rispetto alla situazione esistente all’atto della fondazione a Montecarasso. Presidente: Sergio Morisoli. Vicepresidenti: Alberto Siccardi e Claudio Massa. Segretario e cassiere: Diego Colombo. Tra gli altri membri del Comitato direttivo citiamo il dottor Guido Robotti, Stelio Pesciallo e Nicola Pagnamenta (nuovo). Una Direttiva di 14 persone in tutto. Due organi “che gli altri partiti non hanno” (Morisoli dixit) sono in fase di progressiva costituzione: il Consiglio degli Esperti, coordinato dal giovane economista dottor Paolo Pamini, e il Consiglio dei Senior, coordinato dal noto ed apprezzato “opinionista liberale” Alberto “Pussi” Bernardoni.

Ha preso quindi la parola il leader, ideatore e fondatore di AreaLiberale, Sergio Morisoli, già candidato al Consiglio di Stato (contro Christian Vitta, in sostanza) sulla lista PLR (aprile 2011) e candidato al Consiglio degli Stati per Lega, UDC e indipendenti (ottobre/novembre 2011). Morisoli ha articolato il suo intervento in tre punti: Chi siamo; Chi sono i nostri nemici (purtroppo non sono persone, sarebbe stato più interessante!); Qual è il nostro metodo e quali sono i nostri alleati.

Morisoli ha ribadito con efficacia i suoi concetti cardine. AreaLiberale non si pone contro qualcosa o qualcuno ma per, una forza costruttiva; nel nostro paese c’è un “deficit grave” di liberalismo che deve essere colmato; si impone un “riequilibrio” tra diritti e doveri del cittadino, laddove ci sono forze politiche che si concentrano unicamente sui diritti; bisogna creare la ricchezza, a vantaggio di tutti, e non puntare alla “spartizione barbara” (efficace espressione!) dell’esistente. Da più di un anno abbiamo un governo nuovo e, in un certo senso, “rivoluzionario”, ma le speranze di innovazione e slancio sono rapidamente svanite (questa frase suona come evidente critica alla vittoriosa Lega e non potrà far piacere ai quartieri di via Monte Boglia). In sostanza, secondo il Morisoli-pensiero, la Lega ha conseguito un successo elettorale senza aver conseguito un successo politico (ma restano ancora tre anni! ndr).

Il leader di AL ha mosso numerose critiche all’attuale governo: ai due Leghisti, al Pipidino, al Socialista (i docenti di sinistra hanno ora il loro consigliere di Stato di sinistra) e alla donna del PLR che ha saputo sconfiggere Marina Masoni (la sua gestione del DFE ormai si contraddistingue “per ciò che non si fa”; una capodicastero “rassegnata”). L’attacco morisoliano si è poi ampliato, impietoso, al suo ex partito (“Un PLR messo così, non serve a nessuno!”) e allo stesso Gran Consiglio (“smarrito e debole, ancora più debole del Consiglio di Stato”). Insomma, il leader ne ha avute un po’ per tutti ma non ha mai perso quel suo elegante, signorile aplomb.

I nostri nemici (la sala aguzza le orecchie, intrigata) non sono le persone, non sono i partiti (piccolo moto di delusione) bensì… il clientelismo, il malaffare, l’eccesso di burocrazia, la disoccupazione, gli attentati alla piazza finanziaria, il “tax and spend” dei socialisti… insomma all’incirca tutto quello che non va. Quanti nemici! (ndr) Come si farà a sconfiggerli tutti?


Ambrogio Lorenzetti (1338). “Allegoria del buon governo”


L’impegnativa serata, molto seria e di notevole interesse, si avvia verso la sua conclusione. L’esposizione del “metodo dei 5 colori” è affidata ad Alberto Siccardi e Claudio Massa, vicepresidenti, e a Paolo Pamini, coordinatore del Consiglio degli Esperti.
Rossa è la Competitività. Ne parla Alberto Siccardi, vero imprenditore da tutt’una vita, chi meglio di lui? Parla dell’attrattività della Svizzera, il suo paese d’adozione (ma ci vive da più di trent’anni). Un benessere conquistato faticosamente da generazioni, oggi minacciato e insidiato, non dovrà andare perduto.
Gialla è la Solidarietà e Paolo Pamini ammonisce: distinguiamo tra solidarietà e assistenzialismo, attenzione al “triangolo maledetto” Ricchezza —> Stato —> Povertà. Se lo Stato preleva 100 dai ricchi, farà giungere ai poveri non più di 60. Dov’è finita la differenza? Mistero… (non dei più fitti).
Azzurra è l’Educazione e Claudio Massa, come già Morisoli, auspica un ripensamento profondo e una riforma dell’anello più debole della nostra catena formativa: la Scuola Media (cosiddetta) Unica.
Violetta è la Bellezza e ritorna Paolo Pamini per spiegare al pubblico perché la bellezza… possa assumere una valenza politica. Questa in verità è un’idea alquanto originale, quale partito politico ha mai detto una cosa del genere? (ndr)
Bianco infine è il Buon governo e il clou finale è riservato al presidente. Il Buon governo al paese lo porterà AreaLiberale? Forse sì, dice Morisoli, ma modestamente aggiunge: “Noi non sappiamo se riusciremo ad affermarci”. Ma poi aggiunge, deciso: “Noi facciamo sul serio. Non siamo degli sprovveduti, non siamo dei vendicatori che hanno conti da regolare con Tizio o Caio. Abbiamo tre anni di tempo per prepararci al 2015. In quell’anno ci sottoporremo al giudizio dei cittadini”.


Resta un po’ di spazio per le domande del pubblico, con i più impazienti che fremono per l’imminente (ma allontanantesi) bicchierata. Parla Paolo Morel: “La Banca Nazionale ha sostenuto il corso dell’Euro a 1,20. Sapete quanto ci è costato questo scherzetto? Abbiamo in cassa più di 100 miliardi di Euro. Con questa montagna di denaro – che rappresenta anche un grave rischio – non sarebbe meglio che comperassimo qualcosa all’estero? Industrie, ad esempio…”
Parla Alberto Bernardoni, si fa quasi lirico. Alberto è un politico e un poeta. “Noi liberali avevamo una casa, ora non l’abbiamo più. Noi vogliamo di nuovo sentirci a casa, questa potrebbe essere la nostra nuova casa”.

Sono ormai passate le undici. Nella sala accanto, dove tutti si sono radunati, la luce è bassa, una penombra quasi, il vino amico e carezzevole, le voci pacate, le speranze accese. Che ne sarà di loro? Noi non possiamo conoscere il futuro.

Post scriptum. Questo modesto pezzo potrà sembrare sin troppo benevolo verso i coraggiosi di AreaLiberale. Ticinolive, a breve, avrà il piacere di ospitare anche l’autorevole opinione dell’on. Eros Nicola Mellini, segretario cantonale dell’UDC, che ha onorato l’Assemblea della sua presenza. Titolo provvisorio: “Intervista-contro. Eros Nicola Mellini nel ruolo del cattivo”.