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Riuniti per la prima volta nel corso del mese di maggio sotto la presidenza di Alain Bühler, i Giovani UDC Ticino hanno preso posizione sui temi federali in votazione il prossimo 17 giugno, raccomandando al popolo di accettare le iniziative “Accesso alla proprietà grazie al risparmio per l’alloggio” e “Accordi internazionali: decida il popolo!” e di bocciare la modifica di legge sulle reti di cura integrate (Managed Care).

Di fondamentale importanza per i Giovani UDC è l’iniziativa lanciata dall’ASNI che chiede di estendere il referendum obbligatorio sottoponendo al voto di Popolo e Cantoni i trattati internazionali che prevedono una spesa unica superiore al miliardo di franchi o delle spese ricorrenti superiori a 100 milioni di franchi.
L’iniziativa mira a ristabilire la giusta gerarchia delle istituzioni elvetiche: in prima battuta viene il Popolo, poi l’Assemblea federale e il Consiglio federale.
Con quest’iniziativa inoltre anche i Cantoni potrebbero dire la loro su temi che li toccano da vicino: ricordiamo che se i Cantoni si fossero potuti esprimere sui trattati di Schengen e Dublino a quest’ora non avremmo tutti i problemi cui siamo confrontati!
Invece, grazie al referendum facoltativo, solo il Popolo poté dire la sua.
Un altro esempio: la votazione del 1992 sull’adesione allo Spazio economico europeo ebbe luogo solo perché il Consiglio federale credette ingenuamente di vincere in votazione popolare; secondo la legislazione in vigore questa votazione non sarebbe stata obbligatoria, mentre lo sarebbe stata con l’iniziativa dell’ASNI!
L’iniziativa “Accesso alla proprietà grazie al risparmio per l’alloggio” chiede che le persone che desiderano acquistare una casa o un appartamento possano dedurre dal reddito imponibile fino a 10’000 franchi annui per al massimo dieci anni (20’000 franchi per i coniugi).
In tal modo s’incentiverebbe l’aumento della quota delle abitazioni di proprietà. Si tratta di un vero e proprio aiuto per il ceto medio, oggi molto tartassato da balzelli d’ogni tipo, e non di un regalo ai ceti più abbienti come taluni vogliono far credere, in quanto quest’ultimi di certo non hanno bisogno di queste deduzioni fiscali per potersi permettere l’acquisto di un’abitazione!

Il progetto Managed Care potrebbe di primo acchito sembrare interessante; purtroppo esso non è la giusta soluzione per ridurre i costi dei premi delle casse malati e anzi nuocerebbe alla libertà del cittadino di scegliere il proprio medico curante.
Con questo progetto l’assicurato che farà parte di una rete di cura pagherà un’aliquota sui costi del 10% fino a un massimo di 500 franchi anni, mentre l’assicurato che opterà per restare al di fuori di queste reti sarà chiamato a pagare un’aliquota del 15% fino a un massimo di 1000 franchi all’anno.
È palese che a guadagnarci sarebbero un’altra volta le casse malati e non il cittadino!

Giovani UDC Ticino