La commissione giuridica del Consiglio degli Stati oggi ha deciso: le azioni di Christoph Blocher antecedenti al 5 dicembre, data del suo giuramento in qualità di consigliere nazionale, non sono coperte dall’immunità parlamentare.

Ora, il fatale incontro nella sontuosa magione di Herrliberg tra il vecchio leader UDC, l’avvocato Lei e l’informatico della Sarasin, pronto a consegnare i tabulati che inchiodavano il presidente della Banca Nazionale Philipp Hildebrand, avvenne sabato 3 dicembre. Blocher, almeno in relazione a tale episodio, sarà dunque sottoposto a inchiesta penale, poiché la decisione degli Stati coincide con quella del Nazionale.

Su un secondo punto, importante, sussiste invece una divergenza tra le commissioni delle due camere. Si tratta degli avvenimenti di martedì 27 dicembre. In quella data Blocher avrebbe indotto l’avvocato Lei a consegnare alla Weltwoche la documentazione relativa alle attività di speculazione sui cambi di Hildebrand.

Secondo il Nazionale, poiché il suo agire era in stretta relazione con il suo mandato parlamentare, Blocher è coperto dall’immunità. Ma gli Stati hanno preso una decisione più sfavorevole a Blocher: poiché egli ha fatto consegnare a un organo di stampa (la Weltwoche) dati bancari riservati, egli potrebbe essersi reso colpevole di violazione del segreto bancario e la sua qualità di parlamentare non giustificherebbe il suo agire.

La questione ritorna ora sul tavolo dell’apposita commissione del Consiglio Nazionale. Secondo l’ex giudice federale Giusep Nay una seconda decisione negativa di questo organo sarebbe definitiva. Il commento estemporaneo dell’ex consigliere federale è stato in verità lapidario: “Io non solo potevo farlo, ma dovevo!”

(Fonte:Tagi)