Mozione al Governo
Piazza finanziaria: competitività e solidarietà

Le due Camere federali hanno approvato questa settimana il cosiddetto modello Rubik. Ammesso ma non concesso che questo possa bastare per normalizzare i rapporti tra la Svizzera e gli altri Stati; il modello difficilmente invece risolve i problemi della piazza finanziaria.

Le banche medie e grosse (global players) tirano una boccata di ossigeno e hanno qualche possibilità per rivedere il loro modello di business svizzero e mondiale, è escluso però che il Rubik non porti svantaggi pure per loro. Inoltre le negatività saranno molto differenziate tra le diverse piazze finanziarie svizzere .

Per il Ticino la realtà potrebbe essere addirittura drammatica siccome il settore finanziario, oltre le medie grosse banche, è fatto da piccole e medie entità: fiduciari, commercialisti, gestori patrimoniali, piccolissime banche, avvocati che saranno costretti a chiudere, a vendere o a fusionare per tentare di sopravvivere. Il settore finanziario fornisce circa il 40-50% del gettito fiscale delle persone giuridiche (da 120 a 160 mio) a seconda degli anni, e dà impiego diretto e indiretto a 15’000/ 20’000 persone.

All’orizzonte si prospetta una piazza finanziaria che si svuota, o nella migliore delle ipotesi un business a due velocità: quelli in grado di sottostare agli accordi tra Stati e quelli che non possono permettersi il costo di ciò. Non si tratta quindi di una selezione del mercato, ma di una selezione imposta da accordi tra Stati.

Il Governo cantonale rischia di sottovalutare la posta e le conseguenze in gioco, come pure rischia di farsi sorprendere e sottomettere da accordi che possono risolvere in parte i problemi di Berna con l’UE ma non certo del Ticino.

Settimana scorsa sono iniziate le trattative tra Svizzera e Italia. Il Ticino e in particolare quello finanziario non è rappresentato al tavolo delle trattative. Vista l’importanza (gettito e posti di lavoro) il Cantone doveva battersi per avere nella delegazione svizzera oltre il capo del fisco cantonale un rappresentante dell’economia privata del fronte finanziario.

Chiedo al Governo di:

1) Esigere il completamento della delegazione svizzera con: un rappresentante operativo della piazza finanziaria e con un deputato/a ticinese alle camere federali

2) Creare e attivare subito una Task Force finanziaria ticinese con la quale i negoziatori svizzeri si confrontino prima, durante e dopo i tavoli negoziali con l’Italia.

3) Formalizzare e riservarsi con Berna lo spazio per intervenire informalmente e ufficiosamente ma direttamente, tramite proprie delegazioni, con le autorità delle Regioni Lombardia e Piemonte, nonché sui ministeri interessati di Roma

4) Preparare e annunciare un piano B nel caso le trattative con Roma non dovessero produrre i risultati sperati


Spiace constatare che nonostante l’emergenza per la piazza finanziaria, il Governo non abbia ancora dato seguito a 2 Mozioni (Morisoli: rapporti con Berna e politica estera 8.9.2011; Quadri-Morisoli: Azioni di marketing per globalisti 10.11.2011)

Sergio Morisoli
AreaLiberale