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Il rapporto sugli indirizzi (http //www4.ti.ch/can/cosa-facciamo/rapporto-sugli-indirizzi-2003/) è il documento strategico previsto dalla legge sulla pianificazione cantonale. Esso esprime le scelte di fondo per indirizzare la riflessione e l’operatività del Cantone nell’arco di un ventennio, verso uno sviluppo sostenibile e un rilancio competitivo della società ticinese.
Con questo atto il Governo intende aggiornare il quadro di riferimento per le diverse politiche settoriali e, in secondo luogo, fissare le coordinate per la revisione del Piano direttore cantonale. Il documento è approvato dall’Esecutivo e sottoposto per discussione al Gran Consiglio.

La rapidità dei cambiamenti che intervengono a livello internazionale mette certamente in crisi i modelli di crescita e di sviluppo fino a oggi immaginati. Anche importanti settori economici svizzeri e ticinesi, quali, ad esempio, quello bancario e finanziario, per lungo tempo locomotiva del nostro benessere, potrebbero essere rimessi in discussione, o lo sono già, parliamoci chiaro, a causa della pressione sul nostro segreto bancario.
È dunque divenuto indispensabile e improcrastinabile riflettere su questi nuovi scenari e attualizzare o concepire nuovi indirizzi strategici per il nostro Cantone. Da notare poi che alcune importanti considerazioni del rapporto sugli indirizzi vengono riprese ogni quattro anni nelle Linee direttive e a ritmo diverso nel Piano direttore.

L’ultimo rapporto sugli indirizzi, disponibile sul sito internet cantonale, data del 2 dicembre 2003. La sua discussione in parlamento ha avuto luogo nell’aprile del 2006.
A quel momento il capogruppo del PLRT Mauro Dell’Ambrogio, pur riconoscendo che era stato fatto “un buon lavoro”, criticava il fatto che i temi delicati erano comunque rimasti rinchiusi in un cassetto mentre Ignazio Bonoli, a nome del PPD, aveva esortato il Governo ad evitare che il rapporto sugli indirizzi restasse un esercizio fine a se stesso.
Occorreva, a suo avviso, “condividerlo totalmente, adeguarvi le scelte politiche e, se del caso, rivederlo con frequenza più breve dei 20 anni previsti”.

Rispondendo a quest’ultimo auspicio, il Consiglio di Stato proponeva una sua attualizzazione nel 2010, come scritto nero su bianco alla pagina 67 dello stesso documento. Attualizzazione che, tra l’altro, alla luce di quanto sopra sembra più che doverosa e opportuna.

A seguito di quanto sopra, il gruppo parlamentare dell’Udc pone i seguenti quesiti:
1. Quale importanza attribuisce il Consiglio di Stato al rapporto sugli indirizzi?
2. Quando lo stesso avrebbe dovuto essere aggiornato? Se risultasse che lo stesso avrebbe dovuto essere aggiornato nel 2010, come risulta dal rapporto sugli indirizzi, perché non si è provveduto in tal senso?
3. Rivedere il rapporto sugli indirizzi non permetterebbe di condurre una nuova e seria analisi per il futuro del nostro Cantone?
4. Qualora il settore bancario/finanziario risentisse di una flessione, a seguito di possibili mutamenti delle condizioni quadro internazionali, il rapporto sugli indirizzi non permetterebbe di abbozzare delle politiche di rilancio competitivo della società ticinese?
5. Il Consiglio di Stato intende provvedere all’allestimento di un nuovo rapporto sugli indirizzi? Se si per quanto possiamo attenderci un nuovo documento strategico?

Gruppo parlamentare UDC
Marco Chiesa, Gabriele Pinoja, Orlando Del Don, Lara Filippini, Eros Mellini