Decine e decine abitazioni e aziende del nostro Cantone sono state di recente oggetto di furti. In alcuni casi l’irruzione è stata effettuata con i proprietari presenti; sono facilmente immaginabili le conseguenze in caso di incontro fra ladri e proprietari.

Questa situazione si trascina purtroppo ormai da tempo.

Lodevole e assolutamente apprezzato il compito che svolgono sia la polizia cantonale che tutte le polizie comunali come pure l’intero corpo delle guardie di confine; vi è comunque da credere che le forze in campo siano insufficienti per far fronte al dilagare di questo tipo di delinquenza. Una delle cause che ha portato a questa incresciosa situazione è senz’altro legata ai valichi di confine non più presidiati; infatti a parte la situazione in 5 postazioni di frontiera, tutti gli altri valichi su territorio ticinese risultano essere non più sorvegliati. La situazione del nostro Cantone, è ben diversa rispetto ad altre situazioni presenti nel resto della Confederazione; per questo motivo si impone una diversa considerazione e sensibilità.

Siamo coscienti che l’aver aderito – anche se come ultimi fra i paese europei – nel dicembre 2008 al trattato di Schengen condizioni la strategia dei controlli alle frontiere; come detto però sopra il Ticino – per la sua particolarità geografica – merita una valutazione particolare.

Alla luce di questa situazione – si chiede al lodevole Consiglio di Stato quanto segue:

1) Non si ritiene di invitare l’Ufficio Federale delle Dogane a voler riconsiderare la situazione ai valichi di confine nel nostro Cantone e valutare di nuovamente presidiarli ?

2) Non è opportuno procedere al più presto con l’assunzione di nuovi agenti di polizia ?

Nell’attesa di una risposta, porgiamo cordiali saluti.

Fabio Schnellmann
Roberto Badaracco
Granconsiglieri PLR