Ho dovuto sintetizzare i miei pensieri, ma è un tema su cui scriverei intere paginate.. se solo potessi.

In diverse occasioni, mi è capitato di incontrare utenti della Clinica Psichiatrica Cantonale: per strada, nei grandi magazzini, sul treno, nel parco adiacente alla clinica e in ospedale. Ogni volta, il confronto con la triste realtà. Sono persone abbandonate a se stesse, poco curate, imbottite di medicamenti… e con una lucidità pari a zero. È una cosa normale?!?!

Coloro che si rivolgono a queste strutture (spontaneamente o meno), lo fanno perché cercano aiuto, perché soffrono, perché sono malate e perché hanno bisogno di un punto di riferimento, ma purtroppo in cambio, spesso, trovano solo menefreghismo. Cercano qualcuno che gli tenda una mano, ma non piena di pillole miracolose!

Come mai, nonostante siano quasi tutte strutture medicalizzate, spesso e volentieri delegano il lavoro ai medici curanti o al pronto soccorso? Perché queste persone, già in difficoltà, vengono sballottate da un luogo all’altro quando sarebbe possibile aiutarle in sede? A causa di tutti gli interessi in ballo ($), si tende a trascurare ciò che realmente conta: le persone!

Detto ciò, voglio spezzare una lancia a favore di tutti gli infermieri che sono impegnati seriamente in queste strutture (case per anziani comprese!). Tra le cause di questa situazione insostenibile, c’è la mancanza di personale infermieristico. Se vogliamo regalare agli utenti un ambiente “sano” in cui stare, è necessario che il personale sia messo in condizione di lavorare serenamente.

Se un anello della catena è debole, bisogna rinforzarlo, non aspettare che si rompa!
E qui subentra anche l’orientatore professionale che ha il compito di indirizzare i giovani verso questo mestiere. Abbiamo bisogno di loro!

BUON LAVORO.

Mara Grisoni, Vacallo
Consigliera comunale dei Verdi, già intervistata da Ticinolive