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Biasca aveva alla fine del 2010 una popolazione di 6.080 persone.
Di queste, 3.811 erano svizzere (62,7%) mentre 2.269 erano stranieri con una percentuale del 37,3%, una delle più alte del Cantone. Gli uomini erano 3.098 mentre le donne 2.982
.

Anche qui Biasca rappresenta “un’anormalità” in quanto in tutti i comuni più o meno della stessa grandezza, e penso a Giubiasco, Chiasso, Massagno, Losone, Minusio, Mendriso e altri, le donne sono più numerose degli uomini. Ma c’è un motivo …
Se passiamo agli addetti (attivi), persone cioè che lavorano, a Biasca nel 2010 erano 2.450 dei quali 1.815 (74,1%) svizzeri e 635 (?) stranieri (25,9%) e qui ci sono dati sui quali riflettere in quanto negli altri comuni queste percentuali sono ben diverse.

Eh sì perché se a Biasca alla fine del 2010 c’erano 3.811 cittadini svizzeri dei quali 1.815 attivi, contro i 635 stranieri a fronte di una popolazione straniera a Biasca di 2.269 persone, significa molto semplicemente che la popolazione straniera attiva (che lavora) a Biasca è un po’ “bassa” (un caso?) rispetto ad esempio ai comuni che ho citato.

Se penso a Giubiasco la popolazione straniera attiva nel 2010 era del 33,5%, a Losone del 43,8%, a Muralto del 35%, a Chiasso del 41,4%, a Minusio del 31%, a Massagno del 38,7% e potrei andare avanti.
Tutte percentuali comunque nettamente superiori a quella di Biasca (perché?) e forse qui qualcuno dovrebbe farci un pensierino e non soltanto far vedere ciò che è facile far vedere!
Sta di fatto che la popolazione svizzera attiva (che lavora) a Biasca era nel 2010 del 74,1% mentre quella straniera del 25,9% pur essendo il 37,3% della popolazione biaschese!
Stai a vedere che per taluni siamo diventati attrattivi unicamente perché da noi è più facile fare “il furbo”?
Beh, se guardo le percentuali della popolazione attiva straniera nei comuni che ho citato sopra, la risposta non può essere che un Sì.

L’ho già scritto altre volte ma lo ribadisco: l’immigrazione (quella buona e che ci ha anche arricchito in tutti i sensi) di gente venuta da noi per cercare lavoro e integrazione è finita circa 15 anni fa e le statistiche a livello comunale, cantonale e federale lo dimostrano in modo chiaro, piaccia o non piaccia!
D’altronde basta leggere i nostri quotidiani.

Io sono di origini toscane e quindi non ho alcun interesse a fare un discorso generalizzante, perciò le cose vanno ben distinte.
A Biasca penso sia giunto il momento di aprire gli occhi e di considerare la realtà delle cose, poiché lavorare per mantenere gente che approfitta della nostra coglioneria è parecchio frustrante e dalla frustrazione è facilissimo passare alla rabbia.
E’ altresì ovvio che fra questa popolazione vi sono delle persone oneste, ma questo non cambia il dato generale che è lì da vedere.

Ora, se possibile, desidererei avere dai detrattori per professione della serie “tanto fumo e poco arrosto”, una risposta concreta su come mai a Biasca la popolazione straniera attiva (che lavora) è in percentuale così bassa rispetto agli altri comuni con le nostre caratteristiche, ma non solo. Attendo con impazienza.
Dobbiamo forse cominciare tutti a girare con le stampelle (ma guidando perfettamente l’auto) per far capire qual è il problema a chi di dovere? Basta dirlo.

Poggi Donatello
Consigliere Comunale LdT, Biasca