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Negli ultimi anni la Borsa americana si è resa protagonista di una bella rimonta e da inizio anno l’S&P 500 è in rialzo di circa 10 punti percentuali. Questo non è un rilancio reale dell’economia, ma è il risultato delle misure poco ortodosse che la Federal Reserve ha adottato.

Sugli Stati Uniti pesa il rischio della recessione, scrive il portale di economia WallStreet Italia.com : “Con ogni probabilità Ben Bernanke dovrà agire ancora per evitare il rischio di cadere in una seconda fase di recessione, il che aprirebbe una fase ribassista per i mercati azionari. Ad affermarlo è il noto economista della New York University Nouriel Roubini.

Dapprima stimata al 3% nel 2012, negli ultimi mesi la previsione di crescita del Pil americano è stata portata al 1.5% per i primi sei mesi.
Roubini commenta che “Dopo essersi sbagliati sul primo semestre, molti analisti stanno ora commettendo gli stessi errori. Vanno ripetendo la favola che parla di una miscela di prezzi del petrolio in ribasso, di un incremento delle vendite di auto, di una ripresa dei prezzi immobiliari e della risurrezione dell’industria manifatturiera, che rilancerà la crescita nel secondo semestre e che porterà a un Pil superiore alle attese nel 2013.”

Per ridurre l’ammontare di debiti e prestiti accumulati durante la crisi, aggiunge l’economista, il governo statunitense sarà costretto a incrementare le tasse e a introdurre misure fiscali deflazionistiche.