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Il comandante delle guardie di confine Mauro Antonini torna sui recenti episodi di furti e rapine nella regione di confine del Mendrisiotto per spiegare come il suo settore stia operando per realizzare “un pattugliamento sempre più mirato ed ottimale di quei valichi in cui spesso non sono presenti agenti in divisa.”

Le guardie di confine che si muovono lungo la frontiera formando posti arretrati di controllo volanti e gli agenti che vigilano nella frontiera verde lavoreranno in modo ancora più mirato per rendere vita dura ai malviventi in arrivo dall’Italia, scrive oggi il Corriere del Ticino : “Una cosa, però, è certa. Nonostante le proteste della popolazione e gli atti parlamentari … i valichi secondari continueranno a non essere presidiati in modo costante durante le 24 ore.
Le direttive federali che hanno deciso lo spostamento del personale in divisa prima presente in questi impianti ad altri compiti (sempre di sorveglianza delle zone sensibili) saranno rispettate.
… Oltre alle guardie di confine, nella fascia di frontiera sono attivi comunque anche agenti della polizia cantonale e delle polizie comunali.
… Sempre in alcuni valichi sono in azione apparecchi per la lettura delle targhe in grado di segnalare quelle sospette o ricercate.”