I falchi Netanyahu e Barak sono decisi ad attaccare l’Iran entro l’autunno, addirittura prima delle elezioni presidenziali americane, che si terranno il 6 novembre. Lo scrive il quotidiano Yediot Aharonot facendo seguito alle dichiarazioni del ministro della Difesa Barak, che ieri ha definito “urgente” tale azione.

Secondo un innominato responsabile governativo – come scrive il quotidiano Haaretz – Israele verserebbe oggi in un pericolo ancora più grave che alla vigilia della guerra del 1967, detta “dei sei giorni”. “Il coltello affilato è puntato alla nostra gola” ha dichiarato drammaticamente l’anonimo.

Secondo un sondaggio pubblicato da Maariv il 37% degli israeliani pensa che un Iran nuclearizzato potrebbe condurre a un “secondo Olocausto”. Netanyahu ha dichiarato più e più volte che armi di distruzione di massa in mano agli “ayatollah iraniani” potrebbero portare a un genocidio mentre le armi isreaeliane sono puramente difensive e costituiscono un fattore di stabilità per la regione.

(Fonte: TMNews)