La condanna è “senza riserve” anche se Lorenzo Quadri è “delirante” (siamo dispiaciuti per lui, speriamo che possa riprendersi in breve) mentre, s’intende, “Chi la fa l’aspetti”, come già scritto tempestivamente da un nostro blogger.
Dal fronte opposto giunge notizia che l’ex socialista ma non ex avvocato dr. Tuto Rossi ha sporto denuncia penale, per il momento soltanto “contro ignoti”. La parte lesa tuttavia non dispera, poiché vi sarebbero “numerosi testimoni”.



Non abbiamo proprio nessuna difficoltà a condannare totalmente, senza riserve, l’aggressione subita a Locarno, secondo la sua propria testimonianza, da Boris Bignasca, direttore di “MattinOnline” e di “10 minuti”. Anzi, ci teniamo a farlo, anche perché non pochi di noi sanno per esperienza personale cosa significhi essere minacciati e aggrediti, verbalmente e fisicamente, dagli energumeni della politica.

E questo alla faccia delle esternazioni deliranti di Lorenzo Quadri, che scrive: “Chi crea il terreno fertile per simili situazioni è presto detto: il vero “partito dell’odio”, quello della sinistra…”. E lo scrive spudoratamente a pochi giorni dall’intimazione, da parte della Pretura di Lugano, delle sentenze che condannano Giuliano e Boris Bignasca (sì, proprio lui!) per le pubblicazioni “inutilmente lesive” e “inammissibilmente svalutative” della personalità di una delle tante vittime del settimanale per cui Quadri lavora e del periodico che Boris Bignasca dirige. “Chi di spada ferisce di spada perisce”, ammonisce la Bibbia, mentre la saggezza popolare recita “Chi la fa l’aspetti”: ma queste, per noi, non sono attenuanti dell’aggressione a Bignasca, né di nessun’altra aggressione a sfondo politico, che, lo ripetiamo, condanniamo senza riserve.

Marilena Ranzi e Martino Rossi, risp. presidente PS Lugano e capogruppo PS nel CC di Lugano