Intervista di Francesco De Maria

Di formazione biologa, Alessandra Noseda ha lavorato nella ricerca scientifica nell’ambito della genetica molecolare e dell’immunologia. Da una decina d’anni insegna farmacologia e, più recentemente, si dedica allo sviluppo in Ticino di un laboratorio di analisi. Dal 2008 Consigliere Comunale UDC a Lugano. Vice presidente del partito.

Motto che sintetizza il suo pensiero politico: Lo Stato è servo del Cittadino e mai viceversa!

Francesco De Maria 14 aprile 2013. Le elezioni luganesi si avvicinano a grandi passi. Il puzzle UDC per l’Esecutivo è all’ordine del giorno. Che cos’hanno escogitato gli strateghi del partito?
Alessandra Noseda Bello sapere che siamo in cima ai pensieri di tutti! Comunque non è stato escogitato nessun “puzzle”, l’Esecutivo non è un gioco… Piuttosto sarà presentata una rosa di candidati.

Lei correrà sulla lista per il Municipio?
AN È una decisione grave ed importante, mi riservo ancora un po’ di tempo per pensarci.

Si dice in giro che Marco Chiesa sia un eccellente candidato (ed è anche la mia opinione). Ma forse anche Alessandra Noseda o Eros Nicola Mellini non sarebbero male…
AN L’Esecutivo perfetto si avrebbe con l’elezione di tutti e tre, diversi e complementari.

La destra è un po’ la mia casa, quelli di destra mi sono tutti più o meno simpatici, me li coccolo tutti quanti. Ma per un(a) vero(a) militante di partito la visione è molto diversa, l’area di destra pullula di trabocchetti e di rivali!
AN Questo è il problema dei partiti e non solo della destra, la sciocca idea della rivalità. Il vero politico lavora per il popolo, non per la poltrona. Le idee si confrontano, deve vincere la migliore e non quella di chi è più potente. Di veri politici nei partiti ce ne sono pochi, per questo il paese sta andando alla deriva.

Le cito un politico che, mentre prende l’aperitivo al Sass Café con un giornalista per hobby, dichiara: “Io capisco le aspirazioni dell’UDC, ma la cosa non si può fare. Non ci sono i numeri”. Lasciamo pure l’importante personaggio nella nebbia dell’incognito. Ma che cosa si può rispondergli?
AN Numeri? E quali? I dati di 5 anni fa sono un po’ vecchiotti e riflettono la situazione politica precedente alle performance degli attuali Municipali. Lugano è pessimamente governata, in aprile c’è una concreta possibilità per voltare pagina: perché i luganesi dovrebbero non coglierla?

Il celebre Paolo Bernasconi mi ha detto: “Il PLR, per il meglio, ripresenti i suoi 3 uscenti”. Io ho ribattuto: “No, Paolo, sarebbe un errore. Prima di tutto psicologico”. Chi di noi ha ragione?
AN In genere non mi faccio gli affari degli altri, PLR compreso, penso comunque che sarebbe meglio per il PLR presentare candidati nuovi… ammesso che trovi qualcuno migliore di quelli vecchi.

A suo parere una persona che si senta “di destra” dovrebbe logicamente aderire all’UDC?
AN L’UDC è un grande partito che accoglie molte anime. Chi cerca la socialità non assistenzialista, la protezione dell’economia e quindi dei posti di lavoro, lo sviluppo dei commerci senza le imposizioni europee, la fiscalità equa e la protezione del territorio, trova tutto ciò nell’UDC. Chi confluisce nel nostro partito non è perché si sente “di destra”: il motivo è che si sente svizzero.

Voglio leggere il più bel libro di destra che ci sia al mondo. Sta a lei consigliarmelo!
AN Madame Bovary, ovvero cronaca di un disastro annunciato, a causa della mancanza di rigore morale, dell’abbandono della vita semplice sedotta dalla corruzione della società frivola e sfatta. Quello che la Svizzera sta facendo con l’Europa. Madame Bovary alla fine si suicida… e noi?

Lei è di destra (come me). Quanto pesa la sinistra a Lugano? In termini di forza numerica? In termini di idee, propositività?
AN Molti esponenti della sinistra luganese, parlo del PS, sono personaggi autorevoli, intelligenti, onesti, di tutto rispetto. Per questo la sinistra a Lugano raccoglie ancora voti, per il carisma di alcuni militanti. Se solo non fossero assistenzialisti ed europeisti, se non considerassero il passaporto un pezzo di carta ma un documento di appartenenza, se non si scagliassero contro polizia ed esercito ad ogni occasione… potremmo andare perfino d’accordo.

Le capita mai di andare in macchina dalla pensilina Botta al Palazzo dei congressi?
AN Mi sta trascinando a commentare il PVP? Parlavamo prima delle performance del Municipio, ecco! Sono riusciti a trasformare una viabilità schizofrenica (quella di prima) in una bolgia infernale. Rifletto sull’esasperazione popolare che portò alla presa della Bastiglia, sembra che il nostro Esecutivo cerchi in ogni modo di far rivivere la storia.

Che cosa pensa della sostenibilità finanziaria – a lungo termine – del LAC, Lugano Arte e Cultura, e della politica culturale luganese in generale?
AN Se l’offerta culturale sarà interessante, il LAC si autofinanzierà o quantomeno peserà poco sulle casse comunali. Del resto non tutto deve essere a profitto economico. La logica del profitto applicata alla sanità ha portato al disastro delle casse malati, almeno la cultura lasciamola in pace. Non ho chiaro quale programma culturale sia stato definito per il LAC, posso giudicare dall’attuale offerta prima della apertura del Centro. Quello che ho avuto modo di vedere è di ottimo livello, alcune volte entusiasmante.

Una cosa bella, come il Museo di Villa Heleneum, può essere accettabile anche se non rende?
AN Naturalmente, vale il discorso fatto per il LAC.

Secondo me l’offerta alberghiera di una città importante e ambiziosa come Lugano è insufficiente. D’altra parte, se certi hotel chiudono, sarà perché non fanno affari. Qual è la sua opinione in proposito?
AN Lugano attualmente ha poco da offrire. Traffico esasperato, prezzi altissimi, orari d’apertura dei negozi che non corrispondono alle esigenze dei turisti, delinquenza… perchè prenotare una vacanza da noi? Per l’ebbrezza dello scippo al Parco Ciani? Per i ristoranti (carissimi) che dalle 22.00 non servono più cibo? Per i mezzi pubblici inutilizzabili a fronte di parcheggi auto introvabili? Gli alberghi a Lugano sopravvivono grazie agli operatori economici, finchè il consiglio federale non darà il colpo di grazia alla piazza finanziaria elvetica. Senza un serio piano di recupero per trasformare Lugano in una città piacevole, stimolante e attraente, non salveremo gli alberghi.

Lei costruirebbe un nuovo Palazzo dei congressi? Se sì, edificato il nuovo, demolirebbe il vecchio?
AN Il vecchio lo demolirei anche senza aver prima edificato il nuovo. È un palazzo pericoloso altre che bruttissimo: al piano terra le uscite di sicurezza sono insufficienti e mal posizionate, in caso di evacuazione rapida il rischio di morte sarebbe elevato. Attendo con fiducia che qualcuno di autorevole si pieghi sul problema PalaCongressi, segnalato da me piu’ volte alle autorità preposte.

Chiudo con la domanda, hic et nunc, obbligatoria. Racconti con parole sue a una persona ignara il pasticciaccio brutto del FoxTown e valuti i relativi atti politici compiuti dall’on. Laura Sadis.
AN Parto dalla morale della favola: il malgoverno non solo non vede le occasioni e non le coglie ma distrugge il buono che c’è e l’azione della signora Sadis è un esempio da manuale di pessimo governo. Invocando un cavillo legale, ignorando che le leggi sono fatte per il popolo e che all’occorrenza bisogna cambiarle, ha decretato la chiusura dell’unico centro commerciale in Svizzera aperto di domenica. Il buon governo avrebbe colto l’occasione concedendo l’apertura anche agli altri centri invocando la causa di necessità e si sarebbe assunto la responsabilità davanti a Berna. Il Centro Ovale di Chiasso vuole restare aperto come il FoxTown? Ben venga, gli svizzeri non si riverseranno a Como a fare la spesa. Invece la Consigliera di Stato ha chiuso anche il FoxTown. Seconda morale della favola: il coraggio e la lungimiranza non appartengono alla signora Sadis.

Intervista esclusiva di Ticinolive. Riproduzione consentita citando la fonte.