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Il contenuto di questa opinione, trasmessa dal signor Giuseppe Ripepi – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Ticinolive.ch, che rimane un portale autonomo e indipendente.

Mendrisio – Da sempre subisco delle vere e proprie angherie perpetrate contro le mie attività, mentre gli abusi sono concessi ad altri imprenditori “di parrocchia”.

Ultimamente anche la pretura di Mendrisio se ne esce con una sentenza scandalosa a mio danno (manco a dirlo) per un fatto che non concerne direttamente la mia attività (Orcam SA).
Per farla breve ho perso una causa promossa da me, per un reato presunto commesso (se del caso) da altri ancora, inventato di sana pianta e per nulla dimostrabile come ammesso dalla stessa procura pubblica.
Quando si nominano dei pretori (anche politicamente), ci si assicuri che siano perlomeno competenti a prendere delle decisioni imparziali.

Per la stessa proprietà (Orcam SA) attiva e collocata dal PR, fuori zona, con stazione di servizio, tre negozi ed una officina, il Municipio di Mendrisio ha portato l’area artigianale a zona agricola, attività che con l’agricoltura non hanno nulla a che fare.
Di fronte alla mia attività, sull’altro lato della strada cantonale, in posizione altamente pericolosa per la caduta di massi dalla roccia del Generoso, prosperano e commerciano commerci inopportunamente collocati in zona edificabile
Per l’altra mia attività principale allo Svincolo di Mendrisio, messa sotto assedio dal concorrente benzinaro, del quale mister prezzi continua ad ignorare l’esistenza, devo ancora una volta denunciare una imposizione grave.
Mi è stata negata, con un perfida malignità, la possibilità di mettere un cartellone pubblicitario, come ne esistono parecchi (FoxTown, Casinò Admiral, Mc Donald, Hotel Coronado,….) citando la normativa che prescrive un minimo di 50 metri di distanza dalla rotonda allo svincolo (il mio cartello dista 56 metri, mentre altre realtà tollerate ne distano 10, a Lugano ed in altre zone).
Ho interposto ricorso al Consiglio di Stato e spero che l’autorità cantonale prevalga sui buontemponi dell’USTRA.

Le imposizioni citate, mi costringono a vendere la benzina alle mie stazioni libere, allo stesso prezzo di quello delle grandi marche che “beneficiano” di un rimborso spese dalla proprietà.
Quale stazione libera, io devo per contro sopperire in prima persona ai costi. Il ruolo delle stazioni libere è in uso in tutto il mondo ma solo a Mendrisio sottostà alla volontà del Griso di manzoniana memoria.
Sarebbe cosa utile e corretta che il Municipio, accogliendo le osservazioni del Consiglio di Stato, riveda la classificazione del mio mappale, ora chiaramente penalizzato a favore di altre realtà note, che mi impongono dei vincoli assurdi (10,6 metri al sottoscritto, 27 metri al Coronado).
La posizione delle mie attività allo svincolo di Mendriso, in area strategica (sarà forse per questo che sono perseguitato?) andava perlomeno favorita e non ostacolata.
Invece per le continue angherie del solito noto e delle autorità comunali non meno note, lo svincolo è un cantiere eternamente aperto dal 2003.
Se il comune intende davvero lavorare nell’interesse della grande Mendrisio (di tutti, non solo di alcuni), avrebbe dovuto mettermi in condizione di terminare l’opera che risulta essere un bel biglietto da visita, per chi intende visitare il “Magnifico borgo”.

Sono un ottimo contribuente da sempre ed anche sotto questo profilo il Municipio non fa neppure gli interessi dell’erario in quanto la mia attività, messa in condizioni di esercitare, sarà un ottimo affare per le casse comunali e cantonali.
Ad ottobre finalmente (salvo eventuali angherie) potrò riaprire il ristorante allo Svincolo, dando lavoro a 30 persone. Di questi tempi vi pare poco?
A monte di tutte le angherie e persecuzioni di cui sono vittima da oltre 20 anni, sono convinto che nei miei confronti (e delle mie attività) esista una macchinazione finalizzata a farmi fallire, nel tentativo mal celato di portar via le mie proprietà con pochi soldi, come già successo ad altri casi ben noti.
Al contrario di altri imprenditori, le mie attività le voglio espletare a Mendrisio e non minaccio di trasferirle altrove, fermo restando la mia solidarietà all’imprenditore.

Giuseppe Ripepi