“… ci vuole molto tempo per riconquistare la loro fiducia!”

Come sempre lucido e pacato, Pelli da un lato ammette, dall’altro spera; e saluta con favore l’elezione di un presidente, che sarebbe riduttivo definire “di destra” ma che può piacere a coloro che nel partito “si sentono di destra”. Traduzione del circospetto Pelli-pensiero: “Adesso che avete ricevuto Cattaneo, siatene contenti e smettetela di ringhiare”.


Ticinolive Lo schema sembrava sicuro.
— Al primo turno viene eliminato Morisoli.
— Al secondo Pini, incamerando il grosso dei voti di Morisoli, batte Cattaneo.
Ma Cattaneo ha vinto. Come mai?


Fulvio Pelli Cattaneo ha vinto perché è bravo, ha dimostrato nel passato capacità imprenditoriali, ha fatto un’ottima campagna per il Nazionale, rappresenta una novità politica interessante per il partito ed è diventato un candidato simbolo per quella parte del partito stesso che ha avuto difficoltà ad accettare le precedenti presidenze. Insomma Cattaneo è una speranza ancora di più di quanto lo sia il giovane Pini, che ha condotto una campagna assolutamente brillante. Anche per me Cattaneo è una speranza: avrà tutto il sostegno anche di noi “bernesi”.

Quanto ha pesato in favore di Rocco Cattaneo il fatto che egli fosse il candidato indicato dalla sezione PLR di Lugano? Quanto ha pesato contro Nicola Pini la vicenda FoxTown?
FP Entrambe le circostanze sono state marginali: i delegati, come gli elettori, sono poco sensibili ai piani strategici dei vertici (anche di quelli di “opposizione”) e il Fox Town non c’entra nulla.

Per una volta ha vinto la “destra” del partito? È vero o è un’illusione ottica?
FP E’ vero, nel limite in cui quel termine “destra” sia davvero rilevante e anche se dare a Cattaneo l’etichetta di uomo di destra mi sembra molto riduttivo. Per il partito è un bene, visto che abbiamo più opportunità e rischi con l’elettorato che si sente di destra. Ma naturalmente l’impegno di Cattaneo non è quello di soddisfare appetiti di “potere” dell’una o dell’altra ala, ma quello di dare al partito un profilo liberale radicale attraverso scelte politiche di contenuto. Lo ha detto chiaramente.

Il PLR del 22 settembre 2012 quanto è diverso dal PLR del 10 aprile 2011?
FP Il partito ha già dimostrato con le elezioni federali e poi soprattutto con quelle comunali di essere molto presente sul nostro territorio e di convincere laddove dimostra competenza e impegno e non rovina tutto con le beghe di bottega. Ora deve dimostrare impegno e unità, perché il Paese ha bisogno di una guida, competente e solida, e si è già ben capito che i partiti che hanno vinto le elezioni cantonali non sono in grado di assumerla.

La presidenza Cattaneo saprà recuperare al partito quella parte di consenso di destra liberale che era andato perduto?
FP La risposta io non l’ho. C’è una destra costruttiva che guarda alla sostanza e vuole spazi di manovra economici e libertà personali che trova nel liberalismo il suo punto di riferimento: quella vota sempre in gran parte liberale radicale, anche se diffida un po’ di quest’ultimo termine. Ce n’è un’altra che interpreta la politica come lotta di potere fra correnti, alla quale la logica costantemente costruttiva e pragmatica del Partito liberale radicale non va bene. Quella “destra” vuole confronti con la “sinistra”, vittorie simboliche e spazi di potere, anche se spesso quando li conquista non sa poi utilizzarli. E’ una destra un po’ schiava del ruolo di perenne opposizione e quindi solo in momenti speciali sostiene un partito come il nostro.

Il partito ha superato il suo momento più critico e, sulla via del recupero, si avvia a riconquistare il primato?
FP Non ancora, ma la strada è tracciata: quando si fanno arrabbiare i propri elettori, poi ci vuole molto tempo per riconquistare la loro fiducia. Ma per fortuna nostra non solo noi facciamo degli errori. La gaffe della Lega con la populistica pretesa di farsi paladina degli anziani chiamando 13esima AVS quella che non era socialità ma una specie di opportunistica operazione caritatevole, lo ha dimostrato bene.

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