Il governo cantonale dovrebbe occuparsi delle polveri microscopiche emesse dai camini dell’impianto rifiuti di Giubiasco, polveri dannose per la salute.

Questo in sostanza il messaggio lanciato da Okkio, l’Osservatorio per la gestione ecosostenibile dei rifiuti, che mercoledì ha illustrato i risultati delle misurazioni eseguite sul Piano di Magadino e in Mesolcina.
L’emissione di nanoparticelle dall’impianto rifiuti di Giubiasco non viene monitorata, come invece dovrebbe accadere, scrive il Corriere del Ticino : “Le nanoparticelle, essendo fino a mille volte più piccole delle già microscopiche polveri fini (PM10), attraverso i polmoni possono penetrare nel sangue diffondendosi in tutto l’organismo.
Okkio ha mandato a sorvolare l’area un parapendista armato di un piccolo apparecchio di misurazione. I dati raccolti lo scorso agosto durante un volo a spirale scendendo da Mornera, provano che in corrispondenza del flusso dei fumi del termovalorizzatore si registrano concentrazioni di nanoparticelle ben oltre il normale.
Quella massima è stata misurata a circa 150 metri sopra i camini con 50 mila nanoparticelle per ogni centimetro cubo d’aria.
Un valore sette volte superiore alla media misurata sul Piano durante lo stesso volo e il doppio rispetto ai picchi registrati vicino all’A2 mentre passavano molti camion o a poca distanza dal motore a due tempi di uno spruzzatore.
Con il medesimo apparecchio Okkio ha pure eseguito una serie di misurazioni al suolo tanto attorno al termovalizzatore quanto nella campagna di Lostallo-Sorte, vicino alla discarica dove vengono depositate le ceneri e le scorie in uscita dall’impianto di Giubiasco.
Le misure a livello del terreno non hanno fatto emergere una particolare correlazione tra la presenza di nanoparticelle e la gestione dei rifiuti.
… Okkio rivendica che Cantone e Confederazione si attivino per fare in modo che in futuro vengano fissati dei valori limite anche per questo tipo di emissioni.”