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Dopo due legislature passate in Municipio a Lugano e 14 di politica attiva, la socialista Nicoletta Mariolini ha deciso di non presentarsi alle elezioni previste nell’aprile 2013.

Deputata in Gran Consiglio dal 2007, Mariolini è anche presidente della Commissione intercomunale prevenzione, della Delegazione scolasti­ca Città di Lugano, presidente supplente dell’Ufficio di conciliazione in materia di locazione, vice-presidente della Delegazione autorità tram di Lugano, membro della Commissione d’esame consulente in sicurezza sociale, dell’Ente regio­nale di sviluppo del Luganese e del CdA delle Ferrovia Luganesi SA.

Sull’edizione odierna del Corriere del Ticino si leggono le motivazioni della decisione di non candidarsi a un nuovo quadriennio : “Due legislature a Lugano – spiega – valgono co­me tre o quattro altrove. Significano tanto lavoro, tante ore fuori casa e un’intrusione molto importante nella privacy.”

Al giornalista del CdT che le chiede che accadrà con il seggio in Gran Consiglio, Mariolini risponde : “Dipende da come evolverà il mio futu­ro professionale. C’è una questione che è stata appena toccata in parlamento, quella dei conflitti d’interesse e dei con­flitti di funzione.
Quando sono stata eletta, io ho fatto una scelta, lasciando l’incarico che avevo nell’amministra­zione cantonale. Quindi la mia attività professionale è stata molto limitata… ritengo che in Mu­nicipio vada affrontata la questione di avere dei professionisti a tempo pieno ­e non solo il sindaco, come suggerito da qualcuno – anche riducendone il nu­mero da 7 a 5.”

Mariolini fa una riflessione anche sul futuro di Lugano : “Ora vige la politica delle “bolle di sapo­ne”, dei Dottor Jekyill e Mister Hyde, intese come persone ma anche come realtà politiche.
Con scarse capacità di gestire i problemi con lungimiranza.
A Lugano nel 2013 ci sarà un deficit molto importante. Però non abbiamo un Pia­no finanziario (il Cantone ce l’ha ma non è molto meglio). E manca un «Pro­getto di società.
Spero nei Poli di svilup­po, però attenzione: la Lombardia non è lontana e le infiltrazioni mafiose non sono impossibili. E attenzione anche a vendere gioielli come il Campo Marzio ai privati.”