Gianni Guidicelli afferma che l’UDC è favorevole a un aumento delle tasse. Evidentemente non ha letto la nostra interrogazione! Strano, si trattava di un atto parlamentare semplice e neppure troppo lungo. L’UDC vuole sapere dal Governo se sia possibile introdurre un’ecotassa o qualsiasi altro contributo da parte dei lavoratori frontalieri per partecipare al risanamento del deficit strutturale del Cantone. D’altro canto sono i frontalieri ad averci guadagnato dalla libera circolazione delle persone, non certo i ticinesi.

Perché Guidicelli, persona attenta e competente, fa dunque finta di non aver capito? Forse perché da buon sindacalista ha un interesse professionale nel difendere i frontalieri? “Pecunia non olet” (il denaro non puzza) solevano dire i latini. E qui forse sta la spiegazione. Certo a lui non cambia nulla se a versare la tassa sindacale siano i frontalieri, gli svizzeri o i residenti, mentre per l’UDC il fatto che i nostri lavoratori siano sostituiti dai frontalieri fa la differenza, eccome! Non per nulla il gruppo parlamentare in Gran Consiglio ha inoltrato una mozione per chiedere l’introduzione di una direttiva del Governo che dia priorità ai disoccupati iscritti all’Ufficio regionale di collocamento, almeno per quanto riguarda i posti pubblici e parapubblici.

L’UDC, inoltre, non ha simpatia per i datori di lavoro che approfittano della libera circolazione delle persone per rimpiazzare il proprio personale residente con del personale frontaliere, magari, anzi certamente, a minor costo. L’UDC ritiene che anch’essi, provocando un vero e proprio danno sociale al nostro Cantone, potrebbero e dovrebbero essere ugualmente chiamati alla cassa. D’altro canto, il nostro partito è favorevole alla reintroduzione della clausola della preferenza indigena e con la sua iniziativa contro l’immigrazione di massa ha dimostrato coi fatti quelli sono le sue posizioni in questo ambito.

UDC Ticino