Lega dei Ticinesi
Comunicato stampa

Marco Cagnotti e il mensile Confronti del P$ condannati

Marco Cagnotti, direttore responsabile del mensile del partito $ocialista Confronti, è stato condannato dalla PP Borelli per la pubblicazione del ributtante articolo “10 domande al carpa“. L’articolo consisteva in una sfilza di insulti all’indirizzo di Boris Bignasca, con pesanti allusioni perfino a sua madre (!), che mai ha svolto un ruolo politico o pubblico.

Il decreto d’accusa condanna Cagnotti per “mancata opposizione a pubblicazione punibile” ad una pena pecuniaria di 1200 Fr (15 aliquote giornaliere da 80 Fr cadauna) sospesa condizionalmente per due anni, ad una multa di 500 Fr, al pagamento della tassa di giustizia (100 Fr) e delle spese giudiziarie (100 Fr).

La condanna di Cagnotti è fonte di soddisfazione anche perché significa che – una volta tanto! – la magistratura riesce a giudicare (e addirittura condannare) un membro di quell’area politica di $inistra che ha sempre goduto di trattamenti di favore da parte della “giustizia” ticinese.

L’articolo pubblicato su Confronti e la condanna pronunciata contro il suo responsabile, dimostrano chiaramente quale sia il concetto di “dibattito politico rispettoso“ tanto invocato da $inistra e dintorni: illazioni ingiuriose e diffamatorie neppure di contenuto politico, ma dirette addirittura contro la sfera intima di esponenti leghisti e perfino dei loro familiari. Di conseguenza, l’area politica di $inistra ed i vari gruppuscoli (che peraltro rappresentano solo loro stessi) che vi gravitano attorno non sono minimamente nella condizione di fare la morale a chicchessia.

L’articolo pubblicato su Confronti è inoltre tutt’altro che isolato, vedi al proposito il finto Mattino e il 5 Minuti. E vedi anche i provvedimenti recentemente presi dal Consiglio di Stato nei confronti di un funzionario del DSS e Consigliere comunale dei Verdi autore di un articolo insultante nei confronti di alcuni granconsiglieri leghisti pubblicato sul periodico sedicente satirico “Il Diavolo”.

Osiamo dunque sperare che gli organi d’informazione, per quanto controllati dai partiti $torici, daranno adeguato spazio alla notizia della condanna inflitta al direttore di Confronti, organo del partito $ocialista. I precedenti al proposito non sono certo rallegranti poiché, pur di non dar ragione all’odiata Lega, ci sono testate che puntualmente, invece informare sullo stralcio o sui “non luogo a procedere” decretati nei confronti di numerose azioni penali e civili infondate intentate contro il Mattino, riescono a dare la notizia (?) dell’intenzione del querelante di presentare ricorso! Un atteggiamento dettato da evidenti ragioni partitiche che viola in modo plateale ogni requisito minimo di oggettività.

Lega dei Ticinesi



Partito Socialista
10 domande a Boris Bignasca: il PS vuole un dibattimento pubblico davanti al giudice

Relativamente all’articolo con le 10 domande poste a Boris Bignasca dal mensile progressista “Confronti”, il Partito Socialista sostiene la scelta di portare davanti al giudice la questione delle regole vigenti in questo Cantone a proposito dei toni del dibattito politico.

In questo senso, il PS è solidale con la scelta del direttore del mensile, Marco Cagnotti, espressa alla procuratrice pubblica Chiara Borelli, che si sta occupando della denuncia inoltrata a suo tempo dal direttore dell’ormai scomparso giornale gratuito “10 minuti” e del sito mattinonline. Marco Cagnotti ha infatti voluto fare opposizione al decreto d’accusa e quindi sottoporre la causa al pretore.

La giustizia fisserà ora i tempi del dibattimento, al quale fin d’ora il PS invita la stampa a voler partecipare.

Partito Socialista

“Il Partito socialista sembra irrigidirsi a difesa dell’indifendibile” scrive bene l’autorevole Fabio Pontiggia nel suo commento odierno (CdT 27.X). La posizione di Lurati si colloca ai limiti dell’autolesionismo ma forse si fonda sulla speranza di poter “allargare il discorso” in sede dibattimentale (il condannato/imputato è Cagnotti e non Lurati, s’intende). Sarebbe anche interessante conoscere l’opinione del consigliere di Stato. E, perché no?, di Bel Ticino.[fdm]



Condanna a Confronti: la “tolla” del PS

Ormai la Sinistra ha perso del tutto la trebisonda. Su Confronti viene pubblicato un articolo farcito di affermazioni oltraggiose non già di tipo politico, ma dirette contro la sfera intima di un rappresentante della Lega, con in più insinuazioni pesanti addirittura su sua madre (!).

Il PS, davanti a una doverosa sentenza di condanna da parte della Procuratrice pubblica, ha ancora il coraggio di prendere le difese dello scritto, e contemporaneamente di montare in cattedra con la presunzione calare lezioni – improntate al consueto moralismo a senso unico – sull’imbarbarimento del dibattito politico!
Quando si dice: “la tolla che vale più dell’oro”.

Nei giorni scorsi la Corte dei reclami penali ha inoltre respinto il reclamo dell’avv. Paolo Bernasconi contro le azioni istruttorie effettuate dal PP nell’ambito della denuncia presentata dal sottoscritto contro il “5 Minuti”. Si spera dunque che si possa giungere in tempi brevi ad una sentenza di condanna anche nei confronti di questa pubblicazione, facente capo sempre alla solita area di moralisti a senso unico.

Lorenzo Quadri
Consigliere nazionale e municipale di Lugano
Lega dei Ticinesi