Si dice che il silenzio è d’oro, scrive Manlio Dinucci su Il Manifesto : “E’ soprattutto prezioso come strumento di manipolazione dell’opinione pubblica : se nei giornali, nei telegiornali e nei talk show non si parla di un atto di guerra, questo non esiste nella mente di chi è convinto che esiste solo quello di cui parlano i media”.

“Ad esempio, quanti sanno che una settimana fa la capitale del Sudan, Khartum, è stata bombardata? L’attacco è stato eseguito da caccia bombardieri che hanno colpito di notte una fabbrica di munizioni. Quella che, secondo Tel Aviv, fornirebbe i palestinesi di Gaza.
Israele è il solo a possedere nella regione aerei capaci di colpire a 1900 km di distanza, di evitare i radar e di provocare il blackout delle telecomunicazioni, capaci di lanciare missili e bombe telecomandate con precisione da decine di km dall’obiettivo.
Immagini satellitari mostrano, in un raggio di 700 metri dall’epicentro, sei enormi crateri aperti da potenti testate nucleari esplosive, che hanno provocato morti e feriti.
Il governo israeliano mantiene il silenzio ufficiale e si è limitato a dichiarare che il Sudan è un pericoloso Stato terrorista sostenuto dall’Iran.
La richiesta del Sudan all’ONU per la condanna dell’attacco israeliano e la dichiarazione del Parlamento arabo, che accusa Israele di violazione della sovranità sudanese e del diritto internazionale, sono state ignorate dai media.
Il bombardamento di Khartum è scomparso sotto la cappa del silenzio mediatico.”