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Barack Obama è stato rieletto presidente degli Stati Uniti. Malgrado quattro anni passati alla Casa Bianca, il 51enne capo della maggior potenza economica e militare mondiale rimane una personalità segreta e complessa.

Comandante capo delle forze armate durante le guerre in Iraq e Afghanistan, discusso Premio Nobel per la Pace, confrontato a una devastante crisi economica e alla feroce opposizione repubblicana maggioritaria al Senato, Barack Obama ha affrontato e spesso vinto situazioni politiche rilevanti, ma agli occhi dei suoi connazionali rimane altrettanto misterioso di quando aveva iniziato il suo primo mandato, nel 2008.

Uno degli eventi più marcanti del suo primo mandato, la morte di Osama bin Laden, illustra la capacità del capo di Stato di dissimulare i suoi sentimenti.
Il 30 aprile 2011, Obama partecipava alla cena annuale dei corrispondenti della Casa Bianca. Apparentemente disteso, rideva e scherzava con il miliardario Donald Trump, che stava pensando di presentarsi alle primarie repubblicane per le presidenziali.
A quel tempo poche persone vicine al presidente sapevano che Obama aveva dato il permesso alle forze speciali della Marina di prendere d’assalto la residenza di Osama Bin Laden ad Abottabad, in Pakistan. Certamente la decisione più delicata del suo mandato. Bin Laden era stato ucciso il 2 maggio, proprio nella sua casa in Pakistan.
“Se la missione fosse fallita sarebbe stato un disastro politico – commenta lo storico Robert Dallek, autore di diversi libri sui presidenti americani.

L’ex capo di Stato maggiore delle forze aeree Tony McPeak l’ha ribattezzato “No-Drama Obama” durante la campagna presidenziale del 2008. Un soprannome che gli sta molto bene, soprattutto perchè il sangue freddo è una delle principali sue caratteristiche.
Un atout che a volte diventa un difetto, come nel caso del primo dibattito che lo aveva opposto al candidato repubblicano Mitt Romney, lo scorso 3 ottobre.
Obama era apparso distaccato, moralista e questa distanza gli aveva fatto perdere punti nei sondaggi. Anche i suoi sostenitori pensano che rimane troppo calmo quando invece una sana sfuriata ci vorrebbe tutta.

I suoi avversari lo accusano anche di socialismo. Il governo Obama ha in effetti aiutato l’industria automobilistica, ha preteso una maggior regolamentazione nella finanza ed è attaccato al ruolo dello Stato federale, ma non ha condotto quella che in Europa verrebbe considerata una politica di sinistra. Paradossalmente è più facile definire Obama per quello che non è. Malgrado nel 2009 abbia vinto il Nobel per la Pace non è di certo un pacifista : a quel tempo gli Stati Uniti erano coinvolti in due guerre.
Quel che Obama ammette volentieri è che l’errore del suo primo mandato è stato l’aver pensato che il lavoro consistesse nel gestire bene la politica, mentre invece la natura della carica di presidente degli Stati Uniti consiste anche nel saper raccontare una storia al popolo americano. Cosa che lui non ha saputo fare.

(Fonte : Le Nouvel Observateur.fr)