La cocaina. Una delle droghe più consumate al mondo dal giro d’affari difficilmente quantificabile ma enorme (nell’ordine di miliardi di dollari) ottenuto speculando sulle difficoltà esistenziali degli individui.

L’arbusto della coca, Eritroxylon coca, la “pianta divina”, cresce sui territori andini del Sud America e si considera sia stata la prima pianta di culto del Continente.
L’uso delle sue foglie, che masticate a lungo permettono di vincere la fame, la sete e gravi fatiche, è stato rilevato da importanti ricerche etnologiche e fatto risalire a oltre 4.500 anni fa.
Gli Incas furono i responsabili dell’espansione e della regolamentazione dell’uso della coca in tutta l’America del Sud.
Inizialmente la sua coltivazione ed il suo uso erano limitati, sotto rigido controllo, alla famiglia reale ed agli alti dignitari e sacerdoti. In seguito, con la progressiva assimilazione delle usanze e tradizioni locali, l’uso della coca si estese a tutta la popolazione.


L’Occidente ha conosciuto la coca soltanto dopo la caduta dell’impero degli Incas, portata in Europa dai conquistadores spagnoli.
Alla fine del 1900, i tedeschi si concentrarono maggiormente sul potenziale di prestazione della cocaina e i medici militari prescrivevano la sostanza come mezzo per potenziare le capacità di prestazione, tanto che nella prima guerra mondiale i soldati tedeschi ne fecero un uso massiccio.
La cocaina è stata messa al bando dapprima negli Stati Uniti nel 1914 e nel 1920 anche in Germania. Secondo ricerche storiche, “l’élite” nazista al potere sarebbe stata sempre ben rifornita di cocaina.

Ogni droga, in sostanza, è un veleno. L’effetto che produce dipende dalla quantità assunta. Infatti, mentre una piccola quantità funziona come stimolante, una quantità maggiore agisce come sedativo e una quantità ancora più grande agisce esattamente come un veleno e può causare la morte della persona.
Una droga è una sostanza assunta per evitare una condizione fisica o mentale indesiderata. Qualsiasi droga interferisce negativamente sulla fisiologia naturale dell’organismo.
Quasi tutte le droghe si depositano nei grassi del corpo e possono starsene lì per anni. Il grasso è vicino alle vene e quando le droghe fuoriescono dalle vene, il grasso le attira come una calamita. Questo sarà un problema anche in là nel tempo, quando uno starà lavorando o facendo ginnastica o semplicemente camminando il grasso verrà bruciato e una minima quantità di droga ritornerà nelle vene. Allora, avrà ancora un piccolo “assaggio” di quella droga.
Che cosa succede quando si mangia un po’ di zucchero? Se ne vuole ancora! Che cosa succede a chi assume una piccola quantità di droga? Ne vuole ancora!

Gli effetti collaterali per l’uso continuato o l’abuso di cocaina sono grande spossatezza fisica, irritabilità, ansia e lo sviluppo della tolleranza spinge la persona ad un uso ancor più compulsivo della sostanza, al fine di ottenere gli stessi effetti delle prime volte.
Si possono suddividere in quattro livelli di diversa gravità, in relazione al dosaggio ed alla frequenza delle assunzioni:
1. Euforia: l’uso di cocaina determina effetti di euforia, labilità affettiva, presunta accresciuta performance cognitiva e motoria, ipervigilanza, anoressia ed insonnia;
2. Disforia (inquietudine, irrequietezza): gli effetti della cocaina determinano tristezza, malinconia, apatia, difficoltà di attenzione e di concentrazione, anoressia e insonnia;
3. Paranoia: l’uso di cocaina determina effetti che inducono nel cocainomane sospettosità, paranoia (mania di persecuzione), allucinazioni e insonnia;
4. Psicosi: gli effetti della cocaina, in un tempo più o meno breve provocano nel cocainomane l’incapacità a godere di qualsiasi cosa, se non sotto effetto di cocaina (anedonia), allucinazioni, comportamento che segue un modello fisso, ideazione paranoide, insonnia, perdita di controllo degli impulsi, disorientamento.

La cocaina è considerata la droga più dannosa per il cervello: danneggia irreparabilmente la sinapsi (il passaggio d’informazioni nervose) e i neuroni (le cellule cerebrali) mettendo il soggetto a rischio di demenza.
I problemi neurologici provocati dalla cocaina possono originare ictus, convulsioni ed emicranie. La cocaina può causare anche complicazioni cardiovascolari quali malattie e irregolarità cardiache (tra cui l’accelerazione dei battiti, l’aumento della pressione arteriosa e della temperatura del corpo), problemi respiratori, complicazioni gastrointestinali con dolori addominali e nausea.

Il manifestarsi di problemi varia a seconda della modalità di uso.
L’inalazione di cocaina può provocare danni irreparabili al setto nasale, una perdita di sensibilità all’olfatto, emorragie nasali, problemi di deglutizione, raucedine, un’irritazione cronica delle narici con secrezione di muco.
Inoltre, l’uso in comune della cannuccia per sniffare, può trasmettere epatiti e HIV.
L’ingestione di cocaina può causare cancrena all’intestino, in quanto riduce il flusso di sangue.
L’iniezione endovenosa può causare i danni più gravi all’organismo:
– La sostanza iniettata arriva direttamente al cervello in modo che le sue impurità vengono introdotte direttamente nel flusso sanguigno, provocando setticemie ed altre infezioni.
– Essendo la cocaina un potente vasocostrittore, può originare infarti, ictus, arresti cardiaci ed edemi polmonari.
– Le iniezioni danneggiano le vene provocando trombosi ed ascessi.
– Lo scambio di siringhe può trasmettere il virus dell’HIV e l’epatite C.

L’insieme di questi fattori collaterali rendono la cocaina molto pericolosa, soprattutto in soggetti sofferenti di epilessia, ipertensione, astenia, asma e turbe psichiche.
Dal punto di vista sessuale, la cocaina, pur essendo un forte stimolante, riduce la sensibilità. A dosi eccessive, la cocaina può condurre all’impotenza.