Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) respinge le accuse rivoltegli dai Giovani UDC ticinesi di “formare sindacalmente e politicamente i giovani aderenti”. Secondo i democentristi gli studenti dovrebbero “difendersi da soli senza bandiere di nessun colore”.

“Erano gli stessi Giovani UDC qualche mese fa – scrive il SISA -, in merito alla soppressione delle gite scolastiche al liceo di Lugano 1 da parte del collegio docenti, a dichiarare testualmente ‘chiediamo agli allievi stessi e alle loro famiglie di opporsi energicamente a questa decisione, coinvolgendo i propri rappresentanti (comitato studenti e sindacato SISA), i quali potranno dimostrare di difendere gli interessi degli studenti’. Un atteggiamento, quello dei giovani UDC, piuttosto schizofrenico, insomma”.

Quanto all’accusa di formare gli studenti in modo ideologizzato il SISA ribatte con lieve sarcasmo: “A nostro giudizio un’associazione politica o un sindacato non dovrebbe limitarsi alla pulizia dei boschi a scopo propagandistico in occasione del 1° d’agosto, ma anche a fare della cultura generale e, in ultima analisi, a sviluppare una dialettica interna a beneficio di tutti coloro che partecipano a costruirla, con tutti gli spazi di discussione e confronto del caso: è perfettamente ovvio che qualsiasi considerazione o azione sviluppata, poi, possa essere pesata sul piano della politica. Tutto è politica: i GUDC non s’illudano, o non fingano di farlo: la realtà è complessa e non viviamo nel paese dei balocchi. I Giovani democentristi se ne facciano una ragione: il SISA c’è, ed è in ottima forma”.


I giovani UDC però non mollano, e rincarano la dose.

SISA, ovvero quando le argomentazioni fanno difetto
I Giovani UDC Ticino prendono atto con piacere che il loro affondo nei confronti del SISA (comunicato stampa del 5 dicembre scorso) ha sortito i suoi effetti. Non si spiega infatti altrimenti lo scherno contenuto nella risposta, che non ha portato spiegazioni sul perché il SISA si sia precipitato ad invocare lo sciopero contro il contributo di solidarietà chiesto ai dipendenti statali mentre invece non si sia mosso per protestare contro i famigerati tagli delle uscite culturali al LiLu1 e degli incontri con i genitori alle Medie di Viganello.

Non si preoccupino i sindacalisti in erba: se “l’invidia è una specie di lode”, come riporta Janosch Schnider sul suo profilo Twitter, non ci stiamo certo rodendo in questo momento. Preferiamo continuare a “riunirci in una cabina telefonica”, sviluppando “una dialettica interna a beneficio di tutti coloro che partecipano a costruirla” all’interno degli organi del partito predisposti a questo scopo, piuttosto che sobillando gli studenti invitandoli a scioperare e alzando così il livello dello scontro. E stiano tranquilli che il prossimo 1° agosto di buon mattino inviteremo anche loro a partecipare alla nostra pulizia dei boschi, per dimostrare che non si tratta di un’azione propagandistica ma di un gesto simbolico volto a sensibilizzare chi non rispetta questa luoghi.

Giovani UDC Ticino

6 dicembre 2012