Che ne è stato dell’iniziativa popolare costituzionale “Vietare la dissimulazione del viso nei luoghi pubblici e aperti al pubblico”, ossia l’iniziativa anti-burqa, depositata nella primavera 2011 con il supporto di 11’767 firme?

E’ quanto chiede al Consiglio di Stato il suo promotore, Giorgio Ghiringhelli, indubbiamente contrariato dal silenzio delle autorità competenti.
Ghiringhelli ha scritto al governo, si legge oggi sul quotidiano La Regione : “Una lettera in cui si invita il Consiglio di Stato a presentare il proprio messaggio sulla proposta di vietare l’uso del burqa al più tardi per la prossima sessione del Gran Consiglio il 17 dicembre.
… L’esame da parte del Gran Consiglio è stato demandato alla Commissione delle petizioni, la quale dopo un primo esame giuridico aveva proposto al comitato di regolare la questione a livello legislativo anziché costituzionale.
Proposta che venne bocciata dai promotori, convinti che il divieto di coprire il volto nei luoghi pubblici debba essere sottoposto al voto del popolo.
La Commissione ha quindi deciso di attendere la presa di posizione del Consiglio di Stato. “Sì, abbiamo ritenuto opportuno attendere il rapporto del governo – conferma alla Regione il presidente della Commissione, Armando Boneff – Decisione che indicativamente è attesa per l’inizio del 2013.”