E i conti dello Stato sono sempre più in profondo rosso


INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

Inutile negarlo: la scuola ticinese è in difficoltà nel far fronte a tutta una serie di emergenze che compromettono pesantemente sia i singoli studenti (coloro che presentano problematiche in tal senso ma, pure, anche tutti gli altri) sia, più in generale, il buon funzionamento della scuola stessa.

Si segnalano infatti molte situazioni di bullismo, comportamento inadeguato/dissociale, gestione di allievi con particolari realtà, difficoltà di apprendimento e di adattamento, violenza, consumo di sostanze, ecc. Purtroppo a questo importante aumento di casi particolari, che necessitano l’intervento di personale specialistico come supporto indispensabile al lavoro dei docenti, non ha fatto riscontro una risposta adeguata da parte del personale specializzato (psicomotricisti, logopedisti, sostegno psicologico) da parte delle strutture pubbliche. Questa lacuna non può più essere tollerata sulle spalle degli studenti, di tutti quei ragazzi e quelle ragazze che frequentano le nostre scuole pubbliche e che hanno diritto ad esigere un’educazione all’altezza di tale nome.

Con la presente interrogazione si chiede pertanto al CdS di voler dar seguito alle seguenti domande:

1. È consapevole il CdS della gravità di questo stato di cose? Qual è il quadro nel suo insieme dal punto di vista dei dati statistici, dei servizi erogati e dei relativi costi?

2. Non crede il CdS che sarebbe ora opportuno e urgente poter offrire un servizio di consulenza in questo ambito che sia in grado di dare risposte ed assistenza – in termini qualitativi e quantitativi – in tempo utile e tempestivo nonché mirato alla complessa casistica in oggetto? In caso di risposta negativa, perché?

3. È inoltre consapevole il CdS dei costi che questo servizio pubblico – peraltro sempre più in affanno e carente sul piano quantitativo (tenuto conte delle numerose lamentele e delle richieste sempre più numerose che attendono evasione) – comporta per le Casse dello Stato in questo già difficilissimo momento per la spesa pubblica?

4. È altrettanto consapevole il CdS che i servizi pubblici – da soli – non riescono a far fronte a questa aumentata domanda di consulenze da parte di studenti, genitori e docenti?

5. A questo proposito non crede il CdS che potrebbe essere questa una situazione particolarmente interessante per cominciare a sgravare i compiti dello Stato tenuto conto della fattispecie e del dibattito politico in corso riguardo la Spending Review e, al contempo, dare un concreto aiuto alla risoluzione del problema grazie ad una virtuosa collaborazione con il settore privato? In caso di risposta negativa, perché?

6. Non crede il CdS che l’aiuto in tal senso da parte di strutture private locali (Outsourcing) – operazione peraltro meno costosa – potrebbe risolvere questo stato di cose e, inoltre, sgravare le casse dallo Stato in questo difficile momento per il Servizio Pubblico? In caso di risposta negativa, perché?

7. Non crede il CdS che mettendo in atto finalmente la tanto auspicata (da tutti i partners sociali e dalle stesse istituzioni pubbliche) sinergia fra pubblico e privato in tal senso lo Stato potrebbe inoltre contribuire – in modo virtuoso, sinergico e intelligente – a risparmiare oneri (attuali e futuri) che sono ora ingiustamente messi a carico del Servizio Pubblico e, quindi, delle già dissestate finanze del Cantone? In caso di risposta negativa, perché?

8. Quali altre contromisure intende adottare il CdS per far fronte a questa emergenza che rischia di compromettere la qualità della nostra scuola e, sicuramente, il futuro di molti, moltissimi giovani che ancora credono in questa e che si aspettano di essere istruiti ed educati in modo corretto, necessario e sufficiente?

Dr. med. Orlando Del Don a nome del Gruppo parlam. UDC