Confermata l’intesa dei gruppi politici che ha permesso di ridurre il deficit da 198,5 milioni di franchi a 165,5 milioni.
Con 56 voti a favore, 14 voti contrari e 2 astensioni, il Gran Consiglio ha approvato il Preventivo cantonale 2013, giovedì 20 dicembre
.

A favore hanno votato PLRT, Lega, PPD e PS. Contrari sono stati Verdi, UDC, Sergio Morisoli e Matteo Pronzini, mentre gli astenuti sono stati i deputati del PLRT Jean-François Dominé e Alessandro Del Bufalo.

Rocco Cattaneo, presidente PLRT, Giovanni Jelmini, presidente del PPD e Giuliano Bignasca, della Lega, si esprimono sul Corriere del Ticino di venerdì 21 dicembre riguardo alla riduzione del deficit, inferiore al taglio di 50 milioni che avevano chiesto :

Rocco Cattaneo : “A me interessa il risultato. E il risultato è lì da vedere.
Per la prima volta il Preventivo è uscito migliorato dal Parla­mento. In passato invece, capitava spes­so che il disavanzo venisse peggiorato in aula.
C’è l’impegno nero su bianco da parte di tutti a conseguire il pareggio di bilancio entro il 2015, attraverso misure strutturali di correzione del bilancio. Il che significherà anche poter finanziare gli investimenti con mezzi propri.
Si può dire quel che si vuole, ma senza quel grido d’allarme oggi ci saremmo ritrovati con un pre­ventivo reale di ben oltre 200 milioni.”

Giovanni Jelmini : “La soddisfazione c’è anche se non è totale. L’entità del risanamento non è quella da noi auspicata. In particolare, lo sfor­zo fatto dal Governo è stato inferiore a quanto avevamo richiesto.
Quello che conta comunque è che l’intervento dei partiti ha permesso di ridurre il deficit di 33 milioni di franchi. Lo si può consi­derare come un primo passo.
L’atto politicamente più importante è il decreto che impone il pareggio dei conti entro la fine della legislatura, proposto dal capogruppo Fiorenzo Dadò.
È l’unico atto politico di una certa importanza e di buonsenso prodotto in questi due mesi.
Alla fine conta solo il risultato, che è stato migliore di quello che si voleva far passare all’inizio.”

Giuliano Bignasca : “Siamo partiti forse col passo lungo, ma qualcosa abbiamo pur sem­pre portato a casa. Mi è sembrato che tutti si fossero bloccati sulle loro posi­zioni, rifiutandosi di andare a vedere che cosa proponevano gli altri.
Ma quando si è visto che poi su certi punti le posizioni non erano così lontane, non è stato difficile trovare un accordo.
Co­munque sia ben chiaro: io non ho paura dei debiti. Se si tratta di creare un fondo per l’occupazione giovanile, per il ri­scatto degli impianti idroelettrici, per realizzare scuole, non ho problemi ad aumentare il debito pubblico. Si tratta di spendere bene i soldi.”