Il comunicato stampa diramato pochi giorni fa dalla sezione di Lugano del Partito Comunista non ha mancato di sollevare polemiche da parte di alcuni esponenti della politica locale e da una frangia della stessa sinistra. Dal canto loro, la proposta di destinare a prezzo calmierato alcuni posteggi per le automobili agli studenti non è stata infatti considerata compatibile con la volontà di favorire il trasporto pubblico e parrebbe addirittura in contraddizione rispetto ad essa.

Il denominatore comune delle critiche consiste nell’affermare che i giovani dovrebbero essere educati all’uso dei mezzi pubblici e che, contrariamente a ciò, la riduzione del prezzo dei posteggi significherebbe invece un incentivo all’utilizzo di quelli privati. Ebbene, né il sottoscritto né la Sezione comunista di Lugano abbiamo preso una deriva anti-ecologista e filo-automobilista, bensì, stando sul territorio, abbiamo rilevato una problematica cara a tutti gli studenti meno facoltosi del comune che, provenendo dalle periferie di Lugano in cui la rete del trasporto pubblico non è radicata, trovano purtroppo nello spostamento privato l’unica risposta possibile alla politica vigente che, non investendo nei mezzi pubblici, tende a trascurare le realtà circostanti (ma appartenenti) alla Città di Lugano.

Cionondimeno, la suddetta proposta è da inserirsi nel quadro di quelli che sono stati i nostri sforzi, come Partito Comunista, per potenziare e rendere più accessibile il trasporto pubblico. Sforzi che sono stati però resi vani prima da Borradori, poi da Bertoli (il quale firmò la relazione contro i trasporti pubblici gratuiti quando sedeva in Granconsiglio) e successivamente dallo stesso PS cantonale che, con una tale misura, definiva come ’’privilegiati’’ i giovani in formazione (vedi il loro sito).

Se dunque, come da noi richiesto, la classe politica non intende sradicare le cause che portano uno studente a recarsi con mezzi propri a scuola, occorre pertanto che in difesa del portafoglio delle famiglie operaie vadano combattute, con dei provvedimenti intermedi, le relative conseguenze. Farlo venendo incontro a coloro che utilizzano l’automobile può essere forse una provocazione, tuttavia, in assenza delle premesse da noi auspicate, resta una richiesta legittima, poiché continuare a spillare soldi a chi si reca a scuola ed è meno agiato non lo riteniamo comunque giusto.

Come comunisti rimaniamo consapevoli della necessità di sviluppare le linee di trasporto, incrementandone l’estensione, aumentando la frequenza del servizio (con bus ogni 15 minuti e non ogni ora come in certe realtà di recente aggregazione) e agevolandone la fruizione per le fasce meno abbienti della popolazione, che dovrebbero accedervi -lo ripetiamo da anni- gratuitamente.

Edoardo Cappelletti, coordinatore del Partito Comunista di Lugano