“Queste dichiarazioni incredibili impediranno forse una soluzione globale”


Non conosce limiti, rompe gli argini l’ira del presidente liberale Philipp Müller contro i capi della Wegelin, che avrebbero per così dire “confessato”. Che cosa, esattamente? Che l’aiuto prestato agli evasori del fisco (americani e, si suppone per estensione, di altra nazionalità) era “una pratica abituale”. Una simile dichiarazione per Philipp Müller è “incredibile”. Essa sarà forse inutilizzabile dal punto di vista strettamente giuridico, ma politicamente costituisce un’autentica “débâcle”. “Potrebbe rendere impossibile il conseguimento di una soluzione globale”.

All’insegna del motto: “Si salvi chi può!”
La maggior parte delle oltre 300 banche svizzere – argomenta Philipp Müller – non ha niente a che fare con gli evasori fiscali statunitensi. Ma le deplorate dichiarazioni sembrano coinvolgere tutto e tutti. Il presidente dei “Freisinnige” dà sfogo alla sua amarezza e alla sua delusione nei confronti del suo compagno di partito Konrad Hummler: “Da lui non me lo sarei aspettato”. “La triste vicenda della Wegelin si inserisce perfettamente in una cascata di Schweinereien compiute da certe nostre banche, messe alle strette dall’autorità fiscale USA”. “In parlamento non si troverà più una maggioranza in favore del salvataggio delle banche”. “Non se ne può più, siamo disgustati”.

Il potentato bancario svîzzero affronta in questo drammatico frangente una crisi gravissima. L’unico consiglio (forse troppo facile) che ci sentiremmo di offrire (anche a Philipp Müller) è di tenere i nervi a posto.

[Fonte: Tagi]