Charles Crawford, ex ambasciatore britannico in Bosnia-Erzegovina, spiega perchè il paese non riesce ad uscire dalle tensioni tra le diverse comunità.

I combattimenti sono cessati dopo gli accordi di Dayton, nel dicembre 1995, ma la guerra non è mai finita.
Gli accordi avevano permesso la rielezione del presidente americano Bill Clinton senza però risolvere i problemi nel paese. Hanno dato troppo ai serbi e troppo poco ai bosniaci e ai croati, il che ha gettato benzina sul fuoco.
Del resto le istanze internazionali sono poco presenti, il paese è frustrato, l’economia barcolla e la corruzione dilaga. Il tutto impedisce alla Bosnia-Erzegovina di funzionare correttamente, malgrado il sostegno dell’Unione europea e di altri paesi.

Non credo ci si debba aspettare una nuova guerra, ma la situazione non migliorerà facilmente. Nessun leader internazionale vuole oggi essere esplicitamente associato alla Bosnia-Erzegovina, perchè il paese viene considerato senza speranza.
La popolazione è allo stremo, troppo abituata a contendersi una torta rinsecchita piuttosto che a cucinare un nuovo dolce. Prevale l’abitudine di aspettare che le situazioni si risolvano da sole.”

(Fonte : Metrofrance.com)