Leon Leyson, il più giovane sopravvissuto della lista di Oskar Schindler, è morto sabato 12 gennaio a Los Angeles all’età di 83 anni. Faceva parte dei 1’100 ebrei salvati dall’imprenditore tedesco durante la Seconda guerra mondiale.

Schindler li aveva fatti figurare come impiegati nella sua fabbrica di Cracovia, in Polonia. Argomentando di averne bisogno per portare avanti l’attività, aveva permesso loro di sfuggire ai nazisti.
L’uomo, che era pur membro del partito nazista, andò sino ad Auschwitz per salvare alcuni dei suoi “impiegati”, catturati e deportati nel campo di concentramento.
La sua storia è stata scritta dallo scrittore australiano Thomas Keneally, a cui l’aveva raccontata un amico di Schindler, Leopold Pfefferberg. Dal romanzo “Schindler’s list”, nel 1993 il regista Steven Spielberg trasse un film di grande successo.

Leon Leyson era il più giovane degli ebrei salvati dall’imprenditore tedesco. Aveva dieci anni quando la Polonia fu invasa dalle truppe naziste e fu rinchiuso, come migliaia di altri ebrei, nel ghetto di Cracovia.
Due suoi fratelli, Hershel e Tsalig, furono uccisi dai tedeschi. Tsalig avrebbe potuto salvarsi : chiuso in un treno in partenza per il campo di concentramento fu riconosciuto da Schindler, il quale cercò di portarlo con sè. Inutilmente, perchè il ragazzo non volle abbandonare la sua fidanzata, il cui nome non era sulla lista e che dunque non aveva alcuna speranza di salvarsi.
Il padre e la madre di Leon facevano invece parte della lista di Schindler e questo permise loro di salvarsi. I Leyson costituirono una delle poche famiglie che lavorarono nella fabbrica.

Oskar Schindler continuò sino alla fine dei suoi giorni a chiedere notizie degli uomini e delle donne a cui salvò la vita.
Leon Leyson lo incontrò nel 1974, poco prima della sua morte. Mentre si apprestava a presentarsi, Schindler lo interruppe e gli disse : “E’ inutile che ti presenti, so chi sei. Sei il piccolo Leyson.”

(Fonte : Los Angeles Times)