L’economista italiano Marcello De Cecco ha commentato che la Banca centrale europea è “un vaso di coccio tra i vasi di ferro, perchè mentre la Federal Reserve e la Banca del Giappone cooperano con i governi, stampano moneta, non temono un aumento relativo dell’inflazione, la dottrina tedesca della stabilità impone – dietro il paravento della indipendenza della BCE dai governi – una continua “lotta all’inflazione” che produce rigidità e deflazione.

Le sue parole sono riportate dal portale www.contropiano.org, che scrive : “La competizione globale ha messo il piede sull’acceleratore e non sembra fare sconti. L’allarme suona sulle svalutazioni competitive delle principali monete e vede protagonisti tre poli ancora decisivi nelle relazioni economiche mondiali: Stati Uniti, Giappone ed Eurozona.
La Federal Reserve e la Bank of Japan usano sistematicamente il quantitative easing per iniettare liquidità solo nel sistema finanziario (ma non nel sistema produttivo).
Uno degli effetti è l’aumento dell’inflazione, che però viene “spammata” soprattutto sul resto del mondo; l’altro effetto è la svalutazione del dollaro e dello yen.
Di conseguenza l’euro si rafforza sulle altre monete. E qui nascono seri problemi per i paesi dell’Eurozona.

…Le misure antisociali imposte dalle misure di austerità e di rigore sui bilanci a livello europeo, hanno aggravato la situazione dei paesi europei più deboli, facendoli sprofondare in una inevitabile recessione della quale non si vede ancora la fine.
La Banca centrale europea ha affermato che anche il 2013 sarà in negativo dal punto di vista della crescita. A bocce ferme le autorità europee potrebbero pensare di allentare la morsa sulle politiche di austerità. Il problema è che non si gioca a bocce ferme ma dentro una guerra monetaria globale in cui gli altri poli – Stati Uniti e Giappone – picchiano come dannati.”