Dal 1921 ad oggi i sismologi hanno avanzato molte idee che sembravano utili per prevedere i terremoti. Alcune si sono mostrate valide.

Scrive la sismologa americana Susan Hough : “Dopo che si è verificata una scossa, le sue repliche sono abbastanza prevedibili. Non possiamo però prevedere le singole repliche, così come non prevediamo i singoli terremoti. Una regola piuttosto semplice, che si basa sulle numerosissime sequenze sismiche studiate, ci dice quante repliche possiamo aspettarci e di che magnitudo.”

Si conoscono inoltre vari segnali precursori dei terremoti: le variazioni di livello nei pozzi e nella chimica della falda acquifera; i segnali elettromagnetici o segnali magnetici a frequenza ultra-bassa – le cosiddette “luci del terremoto”; le variazioni nella sismicità di bassa o moderata magnitudo; i cambiamenti nella velocità delle onde sismiche; le deformazioni anomale della crosta terrestre; il rilascio di gas o di calore lungo le faglie.

Sappiamo che la superficie terrestre è suddivisa in grandi “placche” in lento movimento. Gli spostamenti sono di qualche centimetro l’anno, poco ma sufficiente per accumulare enormi energie dove le placche si scontrano, o slittano l’una sotto l’altra, dove generano attriti sfiorandosi o allontanandosi.
Questo è il meccanismo generale dei terremoti.
Sappiamo dove questo accade, perchè accade e con quale frequenza media. Tutt’altra faccenda è sapere quando esattamente questo si verifica.
Per anni i sismologi hanno ritenuto che l’aumento di frequenza di piccole scosse fosse un segnale di terremoto imminente, poi si è visto che invece diventano meno frequenti quando sta per verificarsi un grande terremoto.
Lo scienziato giapponese Kiyoo Mogi ne ha concluso che prima di un grande terremoto la sismicità diminuisce nell’area più a rischio e aumenta intorno a quella stessa area.

Scrive ancora Susan Hough: “Allo stato attuale delle conoscenze sismologiche, i terremoti sono imprevedibili.
Sulla scala del tempo geologico si verificano a intervalli regolari; sulla scala temporale umana sono irregolari in maniera esasperante e quasi assoluta. Ciò non significa che sia impossibile difendersi: i terremoti non uccidono le persone, a uccidere sono gli edifici costruiti male.”