(fdm) Interessante la domanda evocata da Giovanna Masoni: “Se i componenti del Tavolo siano di destra o di sinistra”. Chi l’ha posta? Qualcuno forse, ma non certamente noi, che abbiamo formulato una domanda diversa: “Se l’on. Giovanna Masoni Brenni, tenuto conto della tempistica e, soprattutto, di certe persone coinvolte, non stia cercando un sostegno elettorale a sinistra (etichetta che per alcuni non significa più nulla, per noi invece… ancora qualcosa; siamo meno moderni, è la nostra condanna!)”. Lasciamo la questione in sospeso, non c’è fretta.

Diamo volentieri atto all’ideatrice e organizzatrice del “Tavolo” che si tratta di un evento di notevole livello.


Le regole di un sistema sfiancato da una burocrazia ormai preponderante sono state al centro del quarto dibattito del “Tavolo della crisi” di Lugano, un’iniziativa ideata dalla Municipale Giovanna Masoni Brenni per discutere il difficile momento della piazza finanziaria cittadina.

Ancora una volta, oltre un centinaio di persone ha riempito i banchi dell’auditorium dell’Università della Svizzera Italiana richiamate da una discussione “aperta” e senza recinti su un tema delicatissimo: il futuro dell’asse portante dell’economia del territorio. Come ha ricordato in apertura di serata Giovanna Masoni Brenni, «più volte, in questi giorni, è riecheggiata la domanda se i componenti del “Tavolo” siano di destra o di sinistra. È la conferma del fatto che in Ticino è difficile discutere e ragionare senza etichette. Noi tentiamo di farlo anche perché i problemi sono molto più grandi degli steccati che non abbiamo tuttora rimosso».

Il dibattito, coordinato dall’amministratore delegato del gruppo TiMedia, Marcello Foa, ha visto come relatori Paolo Bernasconi, avvocato e tra i promotori del “Tavolo”, Alessandro Bizzozero, avvocato e docente universitario, Alessandro Ciocca, vicepresidente dell’Associazione Svizzera dei Gestori di Patrimoni, Federico Foglia, Managing Director della Banca del Ceresio di Lugano e Sandro Prosperi, direttore della sede di Lugano della Deloitte SA.

Sul banco degli accusati è finita irrimediabilmente la FINMA, organismo che ormai – è stata opinione comune – travalica i propri compiti, svolgendo funzioni non soltanto di controllo ma sanzionatorie, regolative, di indagine. La FINMA, è stato detto, dovrebbe aiutare e difendere la piazza finanziaria. Invece, con una iper-regolamentazione e con decisioni talvolta contraddittorie («un labirinto di prescrizioni», è stata definita) mette in difficoltà gli operatori, soprattutto i più piccoli, costretti a sottostare a norme immaginate e calibrate sulle grandi banche e sui grandi istituti, che peraltro si sono rivelate inefficaci a prevenire fallimenti e crisi sistemiche.

Dal “Tavolo” è emersa ancora una volta fortissima la preoccupazione per la tenuta del tessuto connettivo della piazza finanziaria luganese. La fotografia del comparto dei gestori finanziari – 400 imprese, metà delle quali con un portafoglio di 100 milioni – mette in evidenza, ad esempio, il legame strettissimo con l’Italia e il pericolo che deriva da un 70% di clientela tuttora off-shore. Impressionante la denuncia della «strabordante» burocrazia che soffoca letteralmente molti operatori costretti a compilare inutili e lunghissimi questionari o a studiare giganteschi faldoni che a nulla servono se non a far perdere tempo e a sprecare risorse.

Tra le proposte discusse nella quarta serata del “Tavolo”: l’abrogazione della legge ticinese sui fiduciari; una riforma più incisiva della LICol in chiave soprattutto di riduzione dei tempi di concessione delle autorizzazioni; la limitazione dei poteri di controllo della FINMA con sistemi di autoregolamentazione o procedure delegate a società di certificazione. Ancora una volta, dal “Tavolo” è emerso un dato di fatto: senza riforme sostanziali che riguardano l’organizzazione della piazza finanziaria, i piccoli istituti e i piccoli operatori saranno destinati a scomparire. Se non si cambia, hanno ripetuto molti relatori, si va verso un sistema finanziario composto soltanto da grossi
gruppi.

Il resoconto completo della serata è pubblicato nella sezione “Tavolo della Crisi” del sito www.giovannamasoni.ch, alla pagina “L’Analisi”.

Info: luganogiolab@gmail.com