“Con Berlusconi tutto è possibile!”


Danilo Benevelli è nato a La Spezia l’11 novembre 1953. Dopo gli studi classici, il servizio militare in Marina (2 anni come Sottufficiale) e una breve esperienza lavorativa, si traferisce in Sud Africa, dove opera a lungo in qualità di dirigente commerciale. A metà degli anni Ottanta è nominato Segretario Generale della Camera di Commercio Italo-Sudafricana. Rientra in Europa nel 1990 e intraprende un’attività nel campo degli acciai. In quell’anno è stata fondata la Danilo Benevelli Rappresentanze sa – che da poco ha preso il nome NUER sa – di Lugano.
Sino a pochi giorni fa era Coordinatore del Popolo della Libertà per tutta la Svizzera (v. intervista)


Francesco De Maria Abbiamo saputo delle sue dimissioni dalla carica di Coordinatore del Popolo della Libertà per la Svizzera. Che cosa è successo?

Danilo Benevelli Le mie dimissioni sono la conseguenza della mia esclusione dalla lista dei candidati. Come scrivo nella mia “lettera aperta”, evidentemenete avere dedicato al Partito ed alla comunità quasi vent’anni non è stato sufficiente a giustificare la mia candidatura.

La sua esclusione può essere considerata “plausibile”, cioè attribuibile a un cumulo di circostanze sfavorevoli, oppure Lei si sente vittima di una manovra?

DB Non faccio mai del vittimismo. La mia esclusione è stata determinata dal fatto che chi ha compilato è gestito le liste sono i due eletti uscenti (ndr: l’on. Picchi e il senatore Fantetti) che fregandosene dell’interesse del Partito hanno fatto in modo che i potenziali concorrenti interni non fossero in lista. Questo purtroppo porterà alla mancanza di migliaia di voti e preferenze determinanti alla affermazione della lista.

Non poteva rimanere ugualmente in carica come Coordinatore?

DB Per il trattamento che mi è stato riservato dal Partito, non l’ho ritenuto opportuno.

Forse non tutti i nostri lettori ticinesi sanno che cos’è la Circoscrizione Estero per l’elezione alla Camera e al Senato. Come è strutturata, di quanti seggi dispone e come avviene l’assegnazione dei seggi?

DB Grazie alla Legge Tremaglia noi italiani residenti all’estero dal 2006 abbiamo la possibilità di votare per corrispondenza. Si possono eleggere 12 deputati e 6 senatori suddivisi in 4 circoscrizioni. La circoscrizione EUROPA può eleggere 5 deputati e 2 senatori. Il metodo è estremamente farraginoso e si presta a facili brogli, come già successo in passato.

Che cos’è il MIR, un partito al momento, mi pare, poco conosciuto, al quale Lei ha aderito?

DB Il MIR dell’Avv. Giampiero Samorì è, a mio avviso, l’unica proposta veramente nuova nel panorama politico italiano. L’acronimo sta per Moderati In Rivoluzione. Un ossimoro, se vogliamo, ma se si ha la possibilità di entrare nel sito (www.miritalia.it) e seguire gli interventi del Presidente, si può capire quanto un proposta politica possa essere semplice e lineare. Forse troppo per i nostri politici attuali e sicuramente di disturbo. Vorrei inoltre informare che sono stato nominato coordinatore del Movimento in Europa e a breve qui a Lugano verrà fondato MIR Svizzera.

Passiamo alle grandi notizie dall’Italia, che si avvia rapidamente alle elezioni (24/25 febbraio). Berlusconi dunque è tornato! Molti non l’avrebbero creduto. Come mai? Il partito non poteva fare a meno di lui?

DB E’ veramente difficile pensare a una campagna elettorale per il centro destra senza la presenza del Presidente Berlusconi. Consideri che dopo le primarie il centro sinistra ha avuto una esposizione mediatica totalizzante. Sui media esisteva solo il PD e questo aveva dato ai nostri avversari uno slancio ed un margine che sembrava impossibile da colmare. Poi è apparso di nuovo “lui” e tutto è cambiato. Il centrodestra, a detta di tutti i sondaggisti, sta colmando il gap e sarà molto probabile che diventi determinante al Senato.

Il nuovo leader Angelino Alfano non si è rivelato in grado di sostituire il grande capo indiscusso, l’icona?

DB Alfano è sicuramente una persona di grande valore ed il candidato premier del centrodestra, ma non ha ancora il carisma necessario che sarebbe servito per la rimonta che è in atto. Sono certo che ne sentiremo parlare per molto a lungo.

Una vittoria del Cavaliere è ancora un evento possibile? Forse un miracoloso recupero potrebbe scaturire dal rifiuto, da parte di molti elettori, di un governo di sinistra?

DB Con Berlusconi tutto è possibile, ma già essere determinanti al Senato, visto il punto da cui siamo partiti, sarebbe già una grande impresa.

Che cos’è stato Monti in questo suo anno di presidenza per il paese? Giudica positivamente o negativamente il suo operato? Potrebbe egli alla fine allearsi con Berlusconi?

DB C’erano molte aspettative dal suo governo e con la maggioranza quasi assoluta in Parlamento avrebbe sicuramente potuto fare di più. Invece sono stati commessi errori madornali (gli esodati, per esempio) che, a mio parere, hanno inficiato ciò che di buono è stato fatto. Ora sta facendo una campagna elettorale molto aggressiva e questo denota debolezza. Non credo avrà il successo che sperava. In Italia tutto è possibile, ma poiché vien posto un veto su Berlusconi, credo che un’alleanza con la Lista Monti sia improbabile.

Due nuovi personaggi sono saliti impetuosamente alla ribalta della politica italiana: Beppe Grillo e Antonio Ingroia. Come mai Grillo infiamma le piazze? Che cosa c’è di buono nel suo messaggio? Forse che la gente – in un momento di grave crisi e disorientamento – pur di credere in qualcosa è pronta a credere in qualsiasi cosa?

DB Gli Italiani sono molto più preparati politicamente di quello che si creda. Il Movimento 5 Stelle ricorda da vicino l’Uomo Qualunque di Giannini del primo dopoguerra. Dopo una fiammata tutto si esaurì in pochi mesi. Vedremo, ma credo che l’innamoramento per Grillo e la non-politica sia veramente qualcosa di effimero.

La lista dei magistrati che tentano la loro fortuna in politica si allunga: prima di Pietro, poi de Magistris, adesso Ingroia… Che cosa cercano e che cosa sperano questi personaggi?

DB Cercano, secondo me, di sfruttare a loro favore la notorietà che la toga ha dato loro. E’ sicuramente una anomalia che dovrebbe essere regolamentata per legge. Non puoi essere legislatore e collega di chi le leggi le applica. E poi parlano di conflitto di interessi!

Due domande sul piccolo Ticino, dove Lei vive. Anche il “semi-cantone” Lugano (così lo chiamano) è in fibrillazione, in vista delle importantissime elezioni comunali (14 aprile 2013). Come vede lo scontro chiave tra il vecchio potere, che ha fatto grande la Città, capeggiato dal quasi trentennale Sindaco Giorgio “Regiorgio” Giudici, e i nuovi “pretendenti” leghisti, capeggiati dal consigliere di Stato Marco Borradori, che vuole trasferirsi da Bellinzona a Lugano?

DB Sono a Lugano da oltre vent’anni e non ho assolutamente nulla da eccepire sulla conduzione della città da parte del Sindaco Giudici. Sono però anche favorevole a un rinnovamento ed a tal proposito credo che l’amico Marco Borradori sia la persona più adatta per portarlo avanti. La cosa che più gli fa onore è che, comunque vada, lascerà il posto di Consigliere di Stato per sedere sui banchi del Consiglio Comunale di Lugano (sempre che sia candidato al CC!, ndr). Una bella lezione per i politici italiani.

A quale forza politica ticinese si sente più vicino? Quali dei nostri politici Lei conosce meglio? Quali stima di più?

DB Conosco diversi esponenti della politica locale e, come dicevo, apprezzo molto Marco Borradori. Mi riconosco comunque nell’ala liberale del PLR.

Per finire, formuli un auspicio di speranza per la Sua Italia, il cui fermento politico non si placa mai.

DB Mussolini diceva che governare gli italiani non è difficile, è inutile. Ecco, vorrei invece che fosse utile e costruttivo. Però non potrà accadere se ai burocrati che sono dietro a qualsiasi governo non verrà tolto il dominio delle istituzioni. È tutto nelle loro mani, chiunque governi, e sarebbe già una grande vittoria riuscire a ridimensionare il loro potere e i privilegi che da esso scaturiscono.

[esclusiva di Ticinolive, riproduzione consentita citando la fonte]