A un interessante sondaggio promosso dall’Assciazione Svizzera dei Liberi Pensatori, sezione Ticino (presidente: Giovanni Barella), il dr. Paolo Pamini, candidato al Municipio di Lugano sulla lista di AreaLiberale, ha risposto così.


D O M A N D E   P E R   F U T U R I   M U N I C I P A L I

a) Il tema dell’insegnamento religioso nei vari ordini di scuola è sempre di stretta attualità:

1) Ritiene il principio dell’assoluta laicità della scuola pubblica un valore da salvaguardare?
No, perché già oggi tale principio è una finzione retorica. Poiché la scuola di Stato pretende di esser finanziata coi soldi sottratti ai contribuenti, e poiché in Svizzera la libertà di coscienza è garantita dalla Costituzione, la scuola di Stato è obbligata a permettere a chi lo desidera di studiare la propria religione. Pertanto, l’assoluta laicità è una contraddizione. Eppoi diciamocela tutta: nella realtà storica ticinese la cosiddetta “assoluta laicità” della scuola di stato è semplice anticlericalismo e arma di lotta contro la scuola cattolica.

2) Ritiene ci siano delle interferenze eccessive da parte delle comunità religiose nell’attività scolastica del suo comune?
Sì, forse 150 anni fa.

3) Come si comporterebbe nei confronti di un maestro che insegnasse ai bambini la teoria creazionista al posto di quella evoluzionista? Ritiene adatto che degli insegnanti di religione utilizzino gli spazi pubblici per insegnare la loro materia, senza corrispondere una pigione?
Vedi risposta alla domanda 1. Rispondo con una domanda: ritenete che insegnanti per loro stessa orgogliosa ammissione marxisti debbano corrispondere una pigione per insegnare la loro visione unilaterale del mondo? Quella per intenderci lesiva del diritto di proprietà dei frutti del proprio lavoro, dell’abolizione del denaro sterco del demonio, della fine della religione oppio dei popoli, dell’appiattimento egalitario tra liberi cittadini? Quella in altre parole messa storicamente in pratica da Pol Pot, Stalin, Castro, Mao,… causando milioni di morti nella propria nazione in tempo di pace e non per conflitti contro potenze terze?

b) Sarebbe pronto a chiedere la rimozione di simboli religiosi in edifici di proprietà comunale o cantonale (scuole, uffici, …)?

1) Se sì, le interesserebbe mobilitare una parte della popolazione a sostegno della sua richiesta (petizioni, iniziative, ecc.) ?
2) Se no, può gentilmente motivare la sua presa di posizione?
Il Crocifisso non è un semplice logo o brand cristiano, bensì simbolo di quella millenaria tradizione culturale alla base del successo europeo (la famosa matrice giudaico-cristiana). Poiché il liberalismo e l’Illuminismo sono la versione laica della sacralità dell’individuo, per la prima volta attivamente promossa dal Cristianesimo, anche i Liberi Pensatori hanno interesse alla presenza di quel simbolo. Già solo per metterli in grado di spiegare le proprie ragioni. 

c) Secondo lei è giusto che la Chiesa esprima il suo punto di vista o influenzi il dibattito politico?
Ero convinto che i Liberi Pensatori riconoscessero i diritti fondamentali, tra i quali quello d’opinione. Pertanto, non vedo come non possa esser giusto che la Chiesa esprima la propria opinione in materia politica. Oppure volete dirmi che in uno Stato di diritto esistono soggetti A e soggetti B? Spero che questa vostra domanda non tradisca un profondo senso di illiberalità, quello che nel nome della lotta laica contro la religione fece girare la ghigliottina francese o giustificò le deportazioni staliniane.

d) Ritiene che la Chiesa si esponga troppo nel dibattito politico di questo Cantone?
Personalmente ritengo che non si esponga a sufficienza, perché vi è di principio un chiaro allineamento ideologico e storico tra Cristianesimo e liberalismo classico (vedi risposte sopra, ma si pensi anche a personaggi come Rosmini, cui è dedicata una cattedra a Lugano). Come liberale classico (benché cattolico non particolarmente praticante), avrei pertanto interesse ad una maggior esposizione della Chiesa nel dibattito politico. Anche qui, se i Liberi Pensatori intendono promuovere l’approfondimento dialettico dei temi a loro cari, hanno tutto l’interesse ad una maggior esposizione politica della Chiesa. Voltaire docet. Oppure preferiscono i Liberi Pensatori il pugno di ferro nel nome di una loro Verità che se necessario va imposta anziché ragionata? Il proselitismo cristiano è basato sulla volontarietà della scelta di credo. Culturalmente, è il germoglio più intimamente liberale ed occidentale che possiamo mostrare ai nostri giovani, anche non credenti.

e) È a favore dei contributi politici elargiti dai Comuni alle parrocchie (congrua)?

1) In caso di risposta a favore: riterrebbe ragionevole regolare (per trasparenza) l’imposta parrocchiale sulle normative del Decreto Legislativo sull’imposta di culto delle Parrocchie e delle Comunità regionali della Chiesa evangelica riformata e relativo Regolamento d’applicazione?
2) In caso di risposta contraria: è comunque a favore ad un eventuale un aiuto amministrativo dei comuni al prelievo fiscale ecclesiastico?
In Ticino ed in Svizzera la Chiesa è stata cooptata dallo Stato e questo assolutamente non va. Accettando di principio il finanziamento non su base esclusivamente volontaria e caritatevole (imposta di culto), la Chiesa ha fatto un patto col diavolo. Tuttavia, mettiamo pure in chiaro che 200 anni fa il presunto Stato di diritto si è permesso di violare in larga scala i diritti di proprietà di un’istituzione volontaristica pignorando i beni della Chiesa (si pensi solo alle Orsoline di Bellinzona). Pertanto, se i Liberi Pensatori credono nella netta separazione (anche finanziaria) tra Stato e Chiesa (come chi scrive), propongo loro di (1) procedere alla restituzione di beni pignorati e (2) abolire l’imposta di culto e qualsiasi sovvenzione alla Chiesa. In merito al punto (1) ci si faccia ispirare dai piani di restituzione/indennizzo delle proprietà private sottratte dai paesi comunisti.

f) Ritiene che siano da riconsiderare (diminuendoli o abolendoli) i privilegi e le esenzioni fiscali a vantaggio della chiesa (stabiliti in base alla convenzione tra il Canton Ticino e la Santa Sede del 23 settembre 1884)?
Naturalmente, ma solo all’interno di un coerente processo di ripristino dei diritti di proprietà della Chiesa lesi nel corso del 1800, descritto alla domanda e2. Fatto quello, la Chiesa verrebbe trattata e tassata come qualsiasi organizzazione.

g) Ritiene l’ educazione e la ricerca nel suo Comune dei beni primari, tanto da potervi investire nuove risorse nonostante i deficit degli ultimi anni?
Certamente. Lo farei attraverso forme di partecipazione pubblico-privato. Per esempio spostando le scuole (anche singole sedi elementari, medie, o liceali) in mano a fondazioni con partecipazione dello Stato e di privati cittadini, le cui donazioni verrebbero massicciamente esentate fiscalmente. In altre parole è in generale necessario promuovere un “rinascimento civico” che metta i servizi pubblici dallo Stato nuovamente nelle mani della società civile. L’esperienza storica prima dell’esplosione del Leviatano mostra che è molto meglio (per es. si veda la Londra di fine ‘800).

h) In vari comuni ticinesi si tengono regolarmente attività a sfondo religioso finanziate dal comune. Sarebbe pronto/a a opporsi fortemente a questo sostegno, limitandolo ad un mero compito di polizia?
Di principio ho già risposto alla domanda e2. Nel contesto odierno questa è una questione da giudicare di caso in caso considerando le somme in questione.

Un commento conclusivo e profondamente sincero: grazie di cuore per il martirio di Sergio Morisoli da voi operato durante le Cantonali 2011. Senza la sua dolorosa e lancinante esperienza di passione oggi AreaLiberale non esisterebbe, e tante persone non avrebbero ancora aperto gli occhi riscoprendo l’entusiasmo liberale classico di chi è ora sceso in campo con noi, in modo totalmente disinteressato poiché non abbiamo nessuna prebenda da distribuire. Se oggi siamo qui, è anche merito vostro. Credendo nella forza del dialogo, è stato per me un piacere rispondere alle vostre domande.

HA RISPOSTO: Dr. Paolo Pamini, Lugano, il 24.2.2013

candidato per il Comune di: Lugano, lista “AreaLiberale”