Certo, sì può sempre far meglio, ma alle nostre latitudini l’alto livello dei servizi offerti nelle strutture d’accoglienza agli anziani, proprio come avviene per gli istituti dei disabili, è sicuramente frutto delle sagge politiche adottate nei decenni scorsi.

A questo si aggiunge la progressiva maturazione della società civile che, in questo ambito, fa sì che vi sia un accresciuto occhio di riguardo nei confronti di chi ha raggiunto, vivaddio, qualche lustro in più dell’età pensionabile.
In tutta evidenza l’anagrafe non perdona nessuno – nemmeno il sottoscritto – e, col galoppar del tempo, oltre a rimpiangere la brillantezza di una volta occorre, o per lo meno occorrerebbe, prendersi tutte le responsabilità dell’età adulta.
E così, vedendo mia madre ogni giorno più stanca e affaticata, comprendo sempre di più come possa pesare sulle persone il duro lavoro di una vita.
E capisco oltremodo la dolce mestizia che l’assale, quando per esempio si dimentica di mettere il burro nella torta (che però le viene buonissima uguale) o quando, dopo aver fatto due passi nel parco, è alla ricerca della bramata panchina dove riposarsi un po’.
Così, sapendo di non poterla in futuro assistere a casa come vorrei perché limitato dalla mia disabilità, un po’ di tristezza sale anche a me, ma mi conforta sapere come la nostra città, anche in questo ambito, stia portando avanti progetti e nuove politiche avanguardiste in favore degli anziani.

A tal proposito, sulla falsa riga di ciò che avviene per altri settori dell’assistenza sociale o in altre città, anche per Lugano una micro-forma di welfare ipotizzabile potrebbe essere quella di reclutare delle “badanti condominiali” al servizio di più anziani abitanti in palazzi vicini.
I servizi sociali, in tal caso, non dovrebbero coprire i costi professionali degli assistenti di cura, bensì semmai formarli e organizzarli dal punto di vista logistico.
Trovo assai valida questa formula essenzialmente per due motivi: in primo luogo perché, ritardando il più possibile la degenza in istituti, verrebbero risparmiati ingenti costi di pensionate e, non da ultimo, perché agli assistiti verrebbe risparmiata la sofferenza dovuta al distacco dalla propria casa, familiare, calda e rassicurante.

Romolo Pignone
Candidato PLR al Consiglio comunale di Lugano