Nell’intervista pubblicata il giorno di Pasqua su Ticinolive dal candidato socialista Marco Jermini si legge tra l’altro:

(Tavolo della crisi) “(…) L’obiettivo principale era quello di  illustrare ai presenti (per lo più sbarbatelli neo-laureati in economia che fanno gli yesmen in banca come consulenti)  i metodi per portare in Svizzera senza problemi ancora più soldi frutto di evasioni fiscali all’estero e per pagare meno tasse qui da noi.”

Simili giudizi non sono piaciuti a Giovanna Masoni (ideatrice e organizzatrice del Tavolo) che ha replicato – certo un po’ seccata ma come sempre precisa e garbata) dalle pagine di “20 minuti”:

“Abbiamo ascoltato sindacalisti, consulenti del mondo del lavoro, rappresentanti Supsi e Csc, fiscalisti, commercialisti, bancari, fiduciari, banchieri, imprenditori e industriali. Il livello della discussione è stato molto alto, sempre contraddistinto dal rispetto per le notevoli competenze e le diverse posizioni portante al Tavolo, senza barriere né a sinistra né a destra. Con una contrazione già registrata di 1000 posti in 10 anni e una che potrebbe anche essere analoga all’orizzonte, il problema è acuto e collettivo, di tutti; va affrontato mettendo da parte pudori e timori, aprendo un vero dialogo tra tutte le parti sociali.


Chi dei due avrà ragione? Ticinolive non si sbilancia e non prende posizione. (fdm)