Lunedì 15 aprile l’oro ha toccato il livello più bassi degli ultimi due anni.
Dopo aver perso oltre 90 dollari fra mercoledì 10 aprile e venerdì 12 e scendendo sotto i 1’500 dollari l’oncia, lunedì in mattinata l’oro ha toccato 1’385.55 dollari, il livello più basso dal 15 marzo 2011
.

Verso le 12h40 è risalito a 1’416.40 dollari, mentre la notizia del rallentamento della crescita dell’economia cinese nel primo trimestre raffreddava i mercati.
“Il bagno di sangue che era iniziato venerdì sul mercato delle materie prime ha accelerato all’inizio di questa settimana – ha dichiarato Kathleen Brooks di Forex.com.

“Gli investitori si allontanano dall’oro, servendosi del corso per giustificare l’uscita dalle loro posizioni e recuperare i loro capitali – ha aggiunto l’economista David White.
L’oro inizia a perdere terreno mercoledì 10 aprile dopo la pubblicazione delle note dell’ultima riunione della Federal Reserve, dove si indica che è stata discussa la riduzione, a partire dall’estate, del riacquisto di attivi della Fed, il che si traduce con iniezioni massicce di liquidità e diluizione del valore del dollaro, il che rende più attraenti gli acquisti di oro.

“Globalmente, fattori fondamentali pesano sul metallo prezioso : una debole crescita negli Stati Uniti e in Cina, le deboli pressioni inflazionistiche e il timore che paesi fortemente indebitati, come Cipro, vendano il proprio oro per pagare i debiti – spiega Kathleen Brooks.

Infatti, nell’ambito del piano di salvataggio, Cipro intende vendere una parte delle proprie riserve di oro per 400 milioni di euro.
“Siccome alcuni fra i maggiori paesi detentori di oro, come Stati Uniti, Giappone o Italia, sono molto indebitati, i mercati potrebbero temere una vendita massiccia da parte delle banche centrali – prosegue Brooks.