Il crollo dell’oro non è ancora terminato. Dopo il minimo toccato venerdì scorso (il prezzo sotto 1’400 dollari l’oncia, mai così basso dal marzo 2011) cresce il timore sulla crescita economica globale.

Le preoccupazioni su una possibile frenata della congiuntura mondiale dovrebbe portare gli investitori a posizionarsi sull’oro, scrive il portale di informazione Wall Street Italia.com : “Invece sta accadendo il contrario.
Sui mercati asiatici giovedì mattina il prezzo dell’oro si è attestato a 1.339,62, dollari l’oncia.
Di chi è la colpa? Stando a un editoriale sul quotidiano inglese The Telegraph, la colpa sarebbe della Federal Reserve, la banca centrale statunitense, e della Bank of Japan.

L’assalto della Fed contro l’oro è iniziato a febbraio, si legge nell’articolo, quando l’istituto aveva sottolineato che più durerà il Quantitative easing, più difficile sarà per la Federal Reserve uscire dall’impasse.
Dichiarazioni che possono essere il primo vero ordine implicito di sell: la forza dell’oro degli ultimi anni era stata legata alle speranze e all’attuazione di una politica monetaria espansiva.
Una manovra che alimenta maggiori pressioni inflazionistiche, da cui gli investitori si riparano rifugiandosi nell’oro, temendo una svalutazione della propria moneta.
Se la Federal Reserve stacca la spina, le speculazioni sono sulla minore necessità di oro, visto che si smorzano i timori sull’inflazione.

Il secondo shock, si legge nell’editoriale del Telegraph, è arrivato la scorsa settimana con le misure della Federal Reserve, che hanno indicato come alcuni membri siano pronti a interrompere il Quantitative easing, l’iniezione di liquidità sul mercato, prima del previsto.
Il messaggio è stato interpretato in questo modo: “l’economia americana sta tornando alla normalità, il dollaro tornerà a rialzare la testa”.
Dunque, a che serve puntare sull’oro?
Ma le cose non stanno andando come vuole la Federal Reserve : a marzo le vendite al dettaglio sono scese, l’attività manifatturiera è rallentata e la disoccupazione rimane grave.

Il secondo colpevole del crollo dell’oro è la Bank of Japan e gli investitori giapponesi in generale, che stanno vendendo bond australiani, scommettendo sull’azionario e sul mercato immobiliare interno. Vendendo oro a ritmi mai visti prima.
Nel 2012 le banche centrali asiatiche hanno acquistato 535 tonnellate di oro per sfuggire dalla roulette russa del mercato delle valute.

La tendenza al rialzo delle Borse e anche quella dell’oro adesso è rotta. Secondo gli analisti, si può prevedere che il prezzo dell’oro scenderà a 1.200 dollari l’oncia.”