Per coloro che hanno seguito gli avvenimenti nel blocco sovietico a partire dalla primavera di Praga (che durò dal 5 gennaio 1968 fino al 20 agosto dello stesso anno, quando la Cecoslovacchia fu invasa dai carri armati dell’URSS e dei suoi alleati del Patto di Varsavia ad eccezione della Romania), Vladimir Bukovsky non è una figura sconosciuta.

Bukovsky è stato un dissidente sovietico, è scrittore e conferenziere e difensore dei diritti dell’uomo. È stato il primo a denunciare l’uso delle cliniche psichiatriche come strumento politico nell’Unione Sovietica (URSS). Ha passato 12 anni in carceri, campi di lavori forzati e prigioni psichiatriche dell’URSS. Nel 1976, su proposta del dittatore cileno Augusto Pinochet, è stato scambiato a Zurigo contro il dirigente comunista cileno Luís Corvalán.

Bukovsky ha scritto diversi libri e saggi politici, criticando non solo il governo sovietico, ma anche gli abusi in occidente. Ha criticato non solo le politiche autoritarie del presidente russo Putin, ma anche la tortura a Guantánamo e Abu Ghraib ed i carceri segreti della CIA.

Pochi anni fa, Bukovsky presentò una sua analisi dei parallelismi fra l’URSS e l’Unione Europea (UE). Ovviamente la stampa europeista non ebbe nessun interesse a pubblicare questa analisi scomoda. D’altra parte, considerando i gravi problemi che sono esplosi e che continuano ad aggravarsi in vari paesi dell’UE, c’è chi è rimasto impressionato dall’analisi di Bukovsky intitolata “L’Unione Europea – il nuovo Soviet?”, che si trascrive a continuazione.

È realmente sorprendente che, dopo aver sepolto un mostro, l’URSS, se ne costruisca uno nuovo molto simile, l’UE. Che cos’è in realtà l’UE? Forse potremo averne un’idea, esaminando la sua versione sovietica. L’URSS era governata da 15 persone non elette che si nominavano mutuamente e non dovevano rispondere a nessuno. L’UE è governata da due dozzine di persone nominate mutuamente che si riuniscono a porte chiuse, non rispondono a nessuno e non sono destituibili.

Si potrebbe dire che l’UE ha un parlamento eletto. L’URSS pure aveva una specie di parlamento, il Soviet Supremo. Ratificava senza discussioni le decisioni del Politburo, simile a ciò che fa il Parlamento Europeo, dove i tempi di parola per ogni gruppo è limitato, molte volte a un minuto per intervento. Nell’UE ci sono decine di migliaia di eurocrati (burocrati europei), con i loro enormi onorari, il loro personale, i loro inservienti, i loro bonus, i loro privilegi, la loro immunità giuridica a vita che si trasferisce semplicemente da un incarico all’altro, poco importa quello che facciano, bene o male. Non è questo molto simile all’URSS?

L’URSS è stata creata per mezzo della costrizione, spesso per mezzo dell’occupazione armata. Si sta creando l’UE non per mezzo della forza armata, ma per mezzo della costrizione e del terrore economico. Per continuare a esistere, l’URSS si è estesa sempre di più. A partire dal momento che ha smesso di estendersi, ha iniziato a crollare. Suppongo che lo stesso succederà all’UE.

Ci avevano detto che l’obiettivo dell’URSS era creare una nuova entità storica, il Popolo Sovietico. Dovevamo dimenticare le nostre nazionalità, le nostre tradizioni e le nostre abitudini. Lo stesso sembra succedere nell’UE. Non vogliono che uno sia inglese o francese. Vogliono fare di tutti voi una nuova entità storica, gli Europei. Vogliono sopprimere i vostri sentimenti nazionali e forzarvi a vivere come una comunità multinazionale. Come risultato di 73 anni di un tale sistema nell’URSS, oggi ci sono più conflitti etnici che in qualsiasi altra parte del mondo.

Uno degli obiettivi grandiosi dell’URSS era distruggere gli stati nazionali. E questo è esattamente ciò che oggi vediamo in Europa. Bruxelles ha intenzione di ingoiare gli stati nazionali affinché non esistano più. Il sistema sovietico era corrotto dall’alto al basso. Lo stesso vale per l’UE. Le stesse attività antidemocratiche che vedevamo nell’URSS, fioriscono nell’UE. Coloro che si oppongono e le denunciano, vengono silenziati o castigati. Non è cambiato nulla.

Nell’URSS avevamo il gulag. Credo che l’abbiamo anche nell’UE, un gulag intellettuale denominato “politicamente corretto”. Se qualcuno tenta di dire ciò che pensa su questioni di razza o di sesso o se le sue opinioni non sono considerate buone, viene estromesso. Questo è l’inizio del gulag. È l’inizio della perdita della vostra libertà. Nell’URSS si pensava che solamente uno stato federale eviterebbe la guerra. Vi raccontano esattamente la stessa cosa nell’UE.

In breve, troviamo esattamente la stessa ideologia e gli stessi principi nei due sistemi. L’UE corrisponde al vecchio modello sovietico, rivestito all’occidentale. Ma come l’URSS, l’UE porta dentro di se i semi della propria distruzione. Purtroppo quando crollerà – poiché un giorno crollerà – lascerà dietro di se un’enorme distruzione e giganteschi problemi economici ed etnici.

L’antico sistema sovietico non era riformabile. Lo stesso vale per l’UE. Ma esiste un’alternativa a lasciarsi governare da due dozzine di funzionari autonominati a Bruxelles. Si chiama Indipendenza. Voi non siete obbligati ad accettare ciò che vi riservano. Non vi hanno mai domandato se volete accodarvi a loro.

E Bukovsky finisce la sua presentazione, dicendo agli europei:

Io ho vissuto nel vostro futuro e non ha funzionato...

È impressionante come gli avvenimenti degli ultimi anni, mesi e persino settimane in diversi paesi dell’UE sembrano dar ragione alla visione pessimista di Vladimir Bukovsky. Viene in mente la famosa frase: Chi non impara dagli errori della storia, è condannato a ripeterli. Sarà questo realmente il futuro dell’Unione Europea, la sua disintegrazione? Bukovsky avrà ragione per seconda volta?

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