Nell’edizione odierna del settimanale leghista si legge: “Terminato l’interinato del cane Peo, che ringraziamo per il lavoro svolto negli ultimi mesi, il nuovo direttore del Mattino della domenica è Lorenzo Quadri, da vari anni collaboratore del settimanale”.

(francesco de maria) A seguito della morte repentina del leader Giuliano “Nano” Bignasca, direttore del Mattino e presidente a vita del movimento, si è giunti alla soluzione evidente, che è anche la più logica. L’apporto di Quadri, che aveva incominciato come collaboratore gestendo la spiritosa rubrica “Les fleurs du tribunal”, si è rivelato sempre più fondamentale nel corso degli anni. Da quella lontana domenica 18 marzo 1990, segnata dall’uscita del primo numero (ricordo ancora, incontrato per caso alla stazione, il buon Enrico Morresi “Sai dove si prende il nuovo giornale?”), il Mattino ne ha fatta di strada. Non esagero affatto scrivendo che esso ha ribaltato le carte in tavola non solo nell’ambito del nostro mini-universo mediatico ma dell’intera politica cantonale. La Lega è NATA dal suo giornale.  E il grado di incomprensione del fenomeno leghista – in 23 anni! più di una generazione  – è stato colossale ed inescusabile. Lo scrive uno che non era leghista ieri, e non lo è oggi.

All’amico (ed ex alunno, brillante) Lorenzo vadano i complimenti e gli auguri del suo vecchio “sore”.