Premessa

C’è una giornalista cubana che viene da internet, assimilato fra il 2002 e il 2004 nella svizzera tedesca e in Germania durante i suoi studi all’estero, il cui iter professionale è curiosamente simile a quello del vostro direttore [ndR: il prof. Francesco De Maria], “blogger divenuto giornalista per hobby”, al quale auguro di non ricevere le stesse accoglienze riservate alla signora, durante i suoi prossimi dibattiti o conferenze pubbliche.

Il 28 aprile del 2013, ospite al Festival del giornalismo di Perugia, la signora Sanchez subisce delle contestazioni per il suo operato di “blogger-giornalista” svolto in patria. Una trentina di manifestanti filo-castristi occupa il palco per un quarto d’ora con bandiere, volantini lanciati in aria e intonando “Bella Ciao” fra le proteste della squadra di sostenitori che la “dissidente” si porta dietro in ogni paese visitato. Tant’è che da quando in febbraio è partita dall’Avana per il suo “giro del mondo in 80 giorni”, sempre ospite di ricchi editori anticastristi, le rimostranze si sono ripetute con puntuale continuità ovunque sia andata.

La cosa evidentemente non è stata ignorata dai media internazionali (con i “nostrani del Ticino” in bella evidenza) che, invece, fanno finta di nulla su cose ben più importanti che riguardano l’isola caraibica. Quali per esempio? Evitando la tiritera sulle tante conquiste della Rivoluzione in campi come l’educazione , la ricerca medica e l’assistenza senza profitti ai popoli del terzo e quarto mondo, faccio presente un caso recente passato sotto assoluto silenzio dalla stampa del mondo “libero” per il semplice motivo che non permette loro di sbizzarrirsi nel giochetto preferito: Sparare a zero su Cuba.

Una lettera scritta dal Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva, in veste ufficiale, dove si complimenta con il Comandante e con il suo popolo per aver raggiunto anticipatamente gli obiettivi del precedente vertice, non dovrebbe riscuotere almeno la giusta pubblicazione dai nostri illustri giornalisti? Spero di essere smentito, ma ho l’impressione che questa sarà una delle poche traduzioni che troverete in giro. Eccola:

Stimato Comandante:  Ho l’onore di rivolgermi a lei, in qualità di Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura(FAO), per felicitarmi sinceramente con lei e con tutto il popolo cubano per aver anticipatamente raggiunto la meta proposta dal Vertice Mondiale sull’Alimentazione, che fu celebrato a Roma nel Novembre del 1996 e che proponeva di ridurre alla metà il numero di persone denutrite in ogni paese prima dell’anno 2015. Come lei ricorderà bene, ci onorò con la sua presenza in questo Vertice e pronunciò un discorso, breve ma impattante, che ancora oggi rimane nella memoria collettiva della nostra Organizzazione. Lei concluse il suo intervento dicendo: “ le campane che suonano oggi per chi muore di fame, per coloro che muoiono di fame ogni giorno, suoneranno domani per l’umanità intera, se non vorrà, non saprà o non potrà essere sufficientemente saggia per salvare se stessa.” E si dice anche che lei espresse, nella conferenza stampa che si tenne successivamente al Vertice, che se venisse raggiunta la meta prefissata, non saprebbe che dire all’altra metà dell’umanità che non fosse stata liberata dal flagello della fame. Sono concetti che ancora oggi continuano a conservare tutto il loro significato e valore. Da allora sono passati 17 anni e adesso ho la grandesoddisfazione di poterle comunicare che, per decisione dei suoi paesi membri e per la prima volta nella sua storia, la Conferenza della FAO, che si terrà il prossimo mese di giugno a Roma, adotterà lo sradicamento totale della fame come meta numero uno della nostra Organizzazione. In questa occasione, sarà fatto un omaggio a Cuba e agli altri 15 paesi che hanno ottenuto più successi nel compito della riduzione della fame. A tutti questi sarà consegnato un Diploma di Riconoscimento per aver compiuto anticipatamente il traguardo fissato dal Vertice. I paesi che accompagneranno Cuba sono: Armenia, Azerbaigian, Cile, Fiji, Georgia, Ghana, Guyana, Nicaragua, Peru, Samoa, São Tomé e Príncipe, Tailandia, Uruguay, Venezuela e Vietnam. Oltre a ribadire le mie felicitazioni per l’importante traguardo raggiunto dal suo paese, voglio esprimere i miei migliori auguri di salute e successo a Lei e a tutto il popolo cubano.

Aggiunta personale: Ancora oggi 870 milioni di persone soffrono la fame nonostante l’abbondanza di alimenti prodotti perché non hanno entrate sufficienti per comprarle. Mi pare che la distanza fra questo attestato e il cablogramma della Sanchez ai diplomatici americani dove lamenta l’impossibilità di fare acquisti su internet tramite PayPal e annuncia che “simili angoscianti restrizioni alle libertà personali non possono che favorire un cambiamento, ovvero la caduta del dittatore Castro” sia stratosferica per tutti coloro che non si sono ancora bevuti il cervello.

Carlo Curti, Lugano