No all’iniziativa “Circonvallazione del Basso Malcantone tutta in galleria”


Il Piano del Vedeggio, con il Basso Malcantone, è oggi uno dei principali motori economici non solo del Luganese, ma di tutto il Ticino. Con le sue quasi 2’000 aziende e quasi 20’000 posti di lavoro (pari al 10% delle aziende e dei posti di lavoro di tutto il Cantone) questa regione ha un’importanza cruciale per l’economia ticinese: porta un indotto alle altre regioni, produce reddito e ha quindi importanti riverberi sulle finanze cantonali e comunali. Basti pensare che i tre Comuni di Bioggio, Cadempino e Manno da soli nel 2012 hanno versato al fondo di livellamento circa 13.5 milioni di franchi di contributi, ossia un quarto dei 58.7 milioni versati dagli altri Comuni. Con Collina d’Oro, Mendrisio e Paradiso, questi Comuni sono secondi solo a Lugano, il principale contribuente, che ne versa poco meno di 29 milioni.

Oggi il maggior fattore di rischio per assicurare anche in futuro la competitività di questa regione è il sovraccarico di traffico della rete stradale, che pregiudica la mobilità degli addetti, dei clienti e delle merci. Non lo dico io, ma lo fanno sapere gli operatori economici presenti sul territorio. Più aspettiamo a risolvere i problemi del traffico del Piano del Vedeggio e del Basso Malcantone, più il motore perderà colpi. Urge quindi una soluzione in tempi brevi!

Il 17 marzo 2011 il Gran Consiglio, dopo un lungo iter di studi, progettazioni e trattative con i Comuni interessati, durato oltre vent’anni (!), ha votato un credito di costruzione di 133.7 milioni di franchi per la circonvallazione Agno-Bioggio. Il progetto fa parte del Programma d’agglomerato del Luganese, presentato a Berna per il finanziamento della Confederazione. La soluzione più adeguata per la viabilità è quindi pronta per essere realizzata, se non verrà compromessa dall’accettazione dell’iniziativa popolare oggetto di questo scritto. Infatti, la galleria proposta dall’iniziativa, oltre a non risolvere i problemi di viabilità della regione (toccherebbe soltanto 1/3 del traffico che circola sulle strade esistenti, ovvero quello di transito), farebbe aumentare da circa 500 milioni di franchi ad oltre un miliardo i costi del sistema stradale, per un progetto non sussidiabile dalla Confederazione e che il Cantone e i Comuni del Piano dei trasporti del Luganese da soli non riusciranno mai a finanziare.

Un SÌ all’iniziativa sarebbe come nel gioco dell’oca: ci farebbe scivolare alla casella di partenza, ricominciando da zero un iter che durerebbe ancora decenni senza avere la certezza di poter giungere ad una conclusione finanziariamente sostenibile. A risentirne negativamente sarebbero non solo il Luganese, ma gli interessi di tutto il Ticino. In effetti per finanziare un progetto “tutto in galleria” il Cantone sarebbe costretto a stralciare, o perlomeno a dilazionare, diversi importanti progetti stradali in altre regioni del Ticino, che pure da tempo aspettano delle soluzioni.

Mi appello quindi alle cittadine e ai cittadini di tutte le aree geografiche del Cantone, affinché prendano coscienza della posta in gioco e, nell’interesse anche della propria regione, il prossimo 9 giugno votino NO all’iniziativa popolare “Circonvallazione del Basso Malcantone tutta in galleria: che sia il popolo a scegliere!”.

Fabio Regazzi, consigliere nazionale